Un cognome da predestinato quello di Filippo Ganna, identico a quello di Luigi, di cui però non è parente e che nel 1909 divenne una leggenda per aver vinto il...
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VOLARE IN ALTO
Un giovane che punta in alto con la consapevolezza che deve imparare tanto, come ad esempio correre sul terribile pavé, «un nemico con il quale bisogna prendere confidenza». Questo giovane che corre con la UAE di Saronni è appassionato di boxe, ammira i sacrifici dei pugili, anche se prima di tutto viene il ciclismo. Il suo idolo è Tom Boonen, il campione belga specializzato nelle corse da un giorno e spera di poterlo imitare almeno un po’.
In questa rassegna iridata l’Italia ha chiuso con 6 medaglie, un risultato eccellente che non si vedeva dal 1995 a Bogotà. I nostri azzurri sono tutti giovanissimi e possono ancora fare tantissimo. Ganna ha conquistato anche il bronzo nel quartetto e poi c’è stato un argento e ancora altri tre bronzi. «E’ stato un mondiale molto positivo, abbiamo portato a casa medaglie praticamente in ogni disciplina in cui abbiamo partecipato e questo vuol dire che il lavoro paga, perché noi grazie anche al nostro tecnico Villa, abbiamo lavorato tanto e vogliamo portare l’Italia il più in alto possibile. Puntiamo alle Olimpiadi di Tokyo e stiamo lavorando per poter vincere medaglie con sopra i cinque cerchi, perché le Olimpiadi sono un’esperienza unica». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero