di Francesca Monzone Davide Cassani torna a casa con una profonda delusione. Il cittì della nostra nazionale al Mondiale di...
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Davide Cassani torna a casa con una profonda delusione. Il cittì della nostra nazionale al Mondiale di ciclismo a Richmond, negli Stati Uniti, è triste per non aver centrato almeno l'obiettivo di vedere un corridore italiano nei primi dieci. Ecco l’analisi del tecnco. Davide, cosa non ha funzionato in questo mondiale?
«La squadra finché serviva è stata presente e all'arrivo c'erano sette corridori. In realtà ci è mancato un uomo per fare il risultato e per questo è stato un Mondiale in negativo. Non abbiamo ottenuto un piazzamento come speravo».
La squadra aveva due punte: Diego Ulissi, che lei ha sempre definito perfetto per Richmond, e Matteo Trentin. Cosa è accaduto?
«Diego purtroppo è stato male e non è riuscito a far niente e per questo è rimasto sempre indietro. Matteo, nonostante un problema al ginocchio, è stato in corsa ed è stato nel gruppetto dei migliori nell'ultimo giro».
Cosa può dirci della corsa di Vincenzo Nibali? Anche lui si è visto poco.
«Di Vincenzo posso dire che è andato benino. Gli è mancata la forza per andarsi a giocare il finale. Per il resto è stato presente».
Negli ultimi anni abbiamo avuto corridori adatti a corse a tappe e non a grandi classiche. Quanto influisce questo aspetto?
«Per adesso abbiamo corridori vincenti nei grandi giri come Fabio Aru e Vincenzo Nibali e stiamo patendo nelle classiche. Il risultato del Mondiale infatti è abbastanza chiaro: basta guardare l'ordine d'arrivo e si vede che siamo in sofferenza».
Ha qualcosa da rimproverare a se stesso o ai suoi ragazzi?
«Assolutamente no. Abbiamo lavorato seriamente e duramente per riuscire ad ottenere il risultato migliore. Continueremo a lavorare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero