Miguel Lopez, il ragazzo del futuro lo alleva l'Astana e lui sogna il Tour

Miguel Lopez
di Francesca Monzone Dai più esperti viene già considerato un fenomeno perché nel 2014 ha vinto il Tour dell'Avenir e...

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di Francesca Monzone

Dai più esperti viene già considerato un fenomeno perché nel 2014 ha vinto il Tour dell'Avenir e per la Colombia è l'erede di Uran e Quintana. Si chiama Miguel Angel Lopez Moreno, classe '94, e nonostante la faccia da ragazzino sembra avere le idee ben chiare sul suo futuro. Attualmente è il corridore più giovane tra i pro dell'Astana tanto da essersi meritato il soprannome di niño. Nato a Sogamoso nella provincia di Boyacà a 2500 metri di altezza, ha doti di scalatore come i suoi concittadini Acevedo e Fabio Parra.

La sua è una famiglia di agricoltori ed è il sesto di sette figli e da ragazzino la bicicletta era l'unico mezzo che gli permetteva di raggiungere la scuola.

Miguel come ha avuto la sua prima bicicletta?
«Da bambino ne avevo una che usavo per andare a scuola poi da più grandino sono andato a lavorare nei campi per comprare una bici da corsa ma non era un granché. Per avere una bici migliore ho dovuto aspettare ancora».

Da bambino guardava il ciclismo: aveva dei corridori che ammirava?
«No, non guardavo il ciclismo in televisione e da noi non ci sono corse per professionisti, al massimo sentivo la cronaca trasmessa alla radio».

Quando e perché ha deciso di diventare un ciclista?
« A 17 anni è cominciato tutto in modo più serio, quando ho iniziato a gareggiare in piccole competizioni in Colombia e sono stato notato».

La sua è stata una carriera in rapida ascesa ad appena 21 anni ha vinto la corsa più importante al mondo tra i dilettanti.
« È vero ho vinto il Tour dell'Avenir e per me è stata anche la prima volta che uscivo dalla Colombia e sono arrivato in Europa. Anche se ho vinto una corsa importante devo crescere e fare esperienza perché sono molto giovane e l'Astana è una grande squadra che mi aiuterà».

Quali sono i suoi progetti?
«Come ho già detto devo fare ancora tanta esperienza. Penso che disputerò corse come la Vuelta di Catalunya e la Vuelta al Pais Vasco, dove vorrei arrivare tra i primi 10 della classifica finale».

Pensa di prendere parte ai grandi giri?
«Non so ancora forse alla Vuelta la squadra deve ancora decidere, ma forse sarebbe meglio fare esperienza in altre gare prima».

Lei principalmente si allena in Colombia. Perché per voi è importante continuare ad allenarvi sulle vostre montagne?
«In Colombia non ci sono le stagioni; la mia città si trova a 2500 metri di altitudine e la temperatura è costante tutto l'anno, mai sotto i 15 gradi e anche se saliamo sopra i 3000 metri e più non c'è mai neve e il clima è buono. Questo è il segreto dei corridori colombiani».

Per la prima volta in Italia ha mangiato la pizza, le piace la nostra cucina?
«Sì tantissimo, la pizza è veramente molto buona come tutta la vostra cucina».

Da corridore a quale traguardo mira in carriera?

«Vincere il Tour de France è il mio sogno».

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Il Messaggero