Accade tutto nel 1° tempo, Chievo-Udinese finisce 1-1

L'esultanza di Radovanovic
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VERONA Se il Chievo c’è, pur con tutte le scorie del suo momento bigio (un punto in 4 partite), l’Udinese c’è un po’ meno. Diciamo che non c’è l’Udinese delle cinque vittorie in fila. Quella dove gli esterni sono furetti (mancava Ali Adnan, s’è sentito) e Barak e Jankto, colossi di mediana, impongono fisicità e inserimenti. Quella dove Lasagna trova sponda in De Paul e castiga. Quell’Udinese, vista per 450’, al Bentegodi è fioca. Quasi spenta nel primo tempo, 45’ in cui il Chievo arriva prima su ogni pallone, aggredisce meglio, allarga intelligentemente Birsa che, da trequartista, si porta dietro il marcatore e libera spazi centrali. Splendido il gol di Radovanovic, secondo miglior giocatore di A per palle recuperate dopo Torreira. Gol bissato da Cacciatore, fermato però dal Var per un fuorigioco di un’unghia. Il 2-0, all’intervallo, sarebbe stato giusto. L’1-1, invece, propiziato da un autogol goffo di Tomovic, suonava più che bugiardo. Se l’è meritato, l’Udinese, quel punto, aumentando la pressione nella ripresa. Riscoprendosi tignosa, insomma. E chiamando la difesa clivense a metterci parecchie toppe in extremis. Friuliani a quota 28, Chievo a quota 22. Un buon punto per i veronesi, che si risollevano un po' l'umore ma restano in debito d'ossigeno, specie per le assenze dei poco sostituibili Castro e Meggiorini. Un punto da rimpianti per l'Udinese, che frena dopo un'accelerata che l'aveva trasformata nella squadra più in forma del campionato. 

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Il Messaggero