Al termine del processo in Figc per le plusvalenze fittizie, ha preso la parola l'avvocato del Chievo, Marco De Luca: «Abbiamo posto le nostre ragioni anticipate con una...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Entrando nel dettaglio del dibattimento, il Chievo ha chiesto l'improcedibilità del processo per un difetto di forma: «Qui c'è un dato di fondo - ha osservato De Luca - che il deferimento non è firmato dal Procuratore federale. Questo è un punto fondamentale sul quale avremo le nostre ragioni in questo processo, altrimenti in sede di appello. Il deferimento è firmato da aggiunti, che non sono titolati secondo il Codice di giustizia sportiva a firmare i deferimenti a meno che ci sia un caso di impedimento. Oggi ci hanno detto che l'impedimento c'è perché era in ferie, il Procuratore era al mare?». Presente tra i cronisti anche un inviato di Striscia la Notizia, al quale l'avvocato De Luca si è rivolto così: «Non è mica colpa mia se questa è la giustizia sportiva. Ma glielo diamo un bel tapiro alla Procura?». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero