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A Stamford Bridge il Milan non infrange nessun tabù. Vince 3-0 il Chelsea e Londra resta stregata: mai nella propria storia i rossoneri hanno vinto nella capitale inglese contro una squadra d’Oltremanica. La grande gioia resta la prima Coppa dei Campioni a Wembley, ma contro i portoghesi del Benfica di Eusebio: finì 2-1 con la doppietta di Altafini il 23 maggio 1963 e ad alzare il trofeo fu capitan Cesare Maldini, padre di Paolo. Altri tempi, altra storia. Adesso è tutto diverso. Lo scudetto è cucito sul petto, ma a questi livelli serve maggior concentrazione, maggior qualità. E le assenze nella rosa di Stefano Pioli sono tante.
Le defezioni di Maignan e Theo Hernandez si fanno sentire, così come quelle di Kjaer, Calabria e Florenzi. Anche perché Dest e Ballo-Touré non sembrano pronti per questi palcoscenici. Gioca solo il Chelsea di Graham Potter, ben messo in campo con il suo 3-4-3. Gli inglesi non hanno pietà e il Diavolo arranca fin dall’inizio. Tatarusanu deve subito salvare su Mount, poi è show di Thiago Silva, il grande ex, con tre colpi di testa su azione di calcio d’angolo nel giro di due minuti. La prima occasione è respinta da Tatarusanu, la seconda da una spalla di Tomori e la terza ancora da Tatarusanu, ma la palla resta lì e la mischia la risolve Fofana, poi uscito per infortunio.
Il Milan è spaesato, si vede soltanto al 49’, quando Rafael Leao è travolgente a sinistra, serve De Ketelaere, troppo timido nella conclusione respinta da Kepa. Nella ripresa il Diavolo naufraga. Nel giro di cinque minuti i Blues mettono al sicuro il risultato. Il raddoppio è di Aubameyang (clamoroso buco di Tomori), il tris porta la firma di James. La gara per il Milan è ormai compromessa, ma non la classifica in un girone nel quale regna ancora l’equilibrio. I rossoneri non riescono a rientrare in partita. Vince il Chelsea e adesso bisogna già pensare alla Juventus. Ma l’11 ottobre a San Siro la musica per il Milan dovrà essere diversa.
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