Sia pure con qualche mese di ritardo, il Chelsea e il Manchester Utd sono tornati ad essere le regine del campionato inglese. Ne era convinta la maggioranza della critica già...
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Ecco, Mourinho e van Gaal, 52 e 63 anni, un portoghese e un olandese, due icone del calcio contemporaneo, questo si sa. Alla vigilia della sfida di Stamford Bridge (ore 18.30, Fox Sports), non è inutile ricordare che è stato proprio Louis a spalancare le porte della carriera da tecnico a José. Era il 1997, van Gaal si accomodò sulla panchina del Barcellona e impose la conferma di José come allenatore in seconda, nonostante i pensieri del portoghese di Setubal fossero orientati alle dimissioni. Insieme vinsero tanti titoli: per tutti, una Liga e una supercoppa europea. Le cronache ci raccontano pure che il 16 maggio del 2000 van Gaal propose al giovane collega di guidare in autonomia il Barça nella finale della Copa Catalunya. Tris al Matarò e Mou in trionfo. Il profumo della vittoria gli piacque talmente che non ha più (e ancora) smesso di inseguirlo.
Insomma, ad accostare Mourinho e van Gaal provvede un naturale filo di amicizia. «Non ci sentiamo tutte le settimane e lavorare nello stesso paese ci costringe a essere rivali almeno due volte l’anno, ma tutto ciò non potrà mai cambiare la mia stima nei suoi confronti. È un grandissimo allenatore e un grande, grande, grande amico». Quanto alla partita, è evidente che potrà incidere – e molto – sulla corsa verso il titolo. «Io voglio vincere, il resto sono chiacchiere. Sappiamo che il campionato non finisce con questa partita e che servono undici punti per il titolo. Lo United è una squadra formidabile, uno dei club più importanti al mondo», ha proseguito Mou. Zavorrati da mille assenze, i due tecnici tenteranno soprattutto di evitare la sconfitta. Un pareggio, del resto, lo acciufferebbero tutti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero