Chelsea, Conte convinto: «Possiamo raggiungere il City»

Chelsea, Conte convinto: «Possiamo raggiungere il City»
Il distacco dalla vetta appare proibitivo, ma con 66 punti ancora a disposizione, Antonio Conte on ci sta ad abdicare anzitempo. Con questo spirito il suo Chelsea, impegnato...

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Il distacco dalla vetta appare proibitivo, ma con 66 punti ancora a disposizione, Antonio Conte on ci sta ad abdicare anzitempo. Con questo spirito il suo Chelsea, impegnato domani allo Stamford Bridge contro il Newcastle, insegue da lontanissimo la capolista Manchester City, che comanda la Premier League con 11 lunghezze di vantaggio sui Blues (e +8 sullo United). Il turno settimanale ha confermato gli equilibri al vertice, che il tecnico italiano resta convinto possano ancora cambiare da qui a maggio. «Penso che sia giusto credere e convincersi che possiamo raggiungerli - le parole di Conte -. Ai miei giocatori chiedo proprio questa mentalità. In ogni partita dobbiamo dimostrare lo stesso desiderio, anche se sono il primo a sapere che per tantissime ragioni non sarà facile raggiungere il City. Innanzitutto perché continuano a vincere (12 vittorie di fila in campionato), e poi perché spesso segnano nei minuti finali, dimostrando una grande determinazione. In questo momento è meglio guardare solo il nostro cammino e fare i conti alla fine». Se già mercoledì, contro lo Swansea, Conte era ricorso al turnover, una simile rotazione è prevedibile anche contro i Magpies. «In questo momento è fondamentale alternare i giocatori, soprattutto quelli che fin qui hanno giocato di più. Siamo impegnati in quattro competizioni, i giocatori lo sanno e devono accettare che non possono giocare tutte le partite». Conte ha voluto negare ogni dissapore con l'ex Rafa Benitez, presunte incomprensioni che risalirebbero ai tempi della Serie A. «Non è assolutamente vero, Rafa ha fatto un gran lavoro a Napoli. Quando allenavo la nazionale sono andato a trovarlo a Napoli e abbiamo trascorso qualche ora assieme. Ho grande rispetto per Benitez, come persona e professionista»
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Il Messaggero