Psg contro Bayern, la finale dei ricchi diversi

Psg contro Bayern, la finale dei ricchi diversi
Stessa filosofia di gioco, con il pensiero fisso per il gol e lo spettacolo. Ma diverse politiche di gestione finanziaria. La finale di Champions tra Bayern e Psg, in programma...

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Stessa filosofia di gioco, con il pensiero fisso per il gol e lo spettacolo. Ma diverse politiche di gestione finanziaria. La finale di Champions tra Bayern e Psg, in programma stasera a Lisbona, è anche la sfida più attesa tra due giganti europei con opposte vedute economiche. Se il club tedesco punta infatti sulla pianificazione con un occhio attento al budget, di contro il Psg ama formare degli instant team, senza badare agli investimenti e agli eventuali rischi d’impresa. Basti pensare che la rosa attuale di Flick è costata circa 250 milioni di euro, mentre quella del Psg 894. Ma il dato interessante è un altro. Spendendo molto di meno, con la possibilità di schierare un undici titolare contro il Lione da appena 92 milioni, il club tedesco è in corsa per il triplete. Non solo: vanta una rosa, secondo transfermarkt, con una valutazione più alta (840 milioni, escluso Sané) rispetto a quella del Psg (801 milioni).

COLPI A ZERO
Insomma, costruire basi solide puntando sui giovani talenti di casa e sui parametri zero può rivelarsi vincente anche sul piano economico. Basti pensare agli ingaggi di tre protagonisti assoluti come Lewandowski, Alaba e Gnabry. Il primo è arrivato a zero dal Borussia Dortmund, il terzino austriaco è costato appena 125.000 euro mentre il duttile attaccante, autore di una doppietta contro il Lione, è stato pagato solo 8 milioni. Low cost anche l’ingaggio di Perisic (5 milioni di euro per il prestito, ora l’Inter chiede 20 milioni di euro come riscatto). Per non parlare di Mueller, cresciuto nel vivaio, e di Goretska, scippato allo Schalke 04 e a tutta l’agguerrita concorrenza senza aprire la cassa. Ed è proprio questa la grande virtù dei tedeschi: giocare con anticipo. Sul calciomercato la società di Monaco continua a tesserare talenti di casa senza strafare. E in tale ottica va letto il tesseramento di Sané, pagato 50 milioni dal City nell’anno in cui il Chelsea decide di spendere circa 100 milioni per Havertz. 
SVINCOLATI DI LUSSO

Filosofia opposta invece per il Psg. Che con solo con Neymar (222 milioni) ha investito quasi quanto il Bayern negli ultimi anni. «Vogliamola Champions per fare la storia di questo club ed è per questo motivo che sono venuto a Parigi», le parole dell’asso brasiliano. Costosissimo anche Mbappé (180 milioni) ma l’attaccante francese si conferma un investimento importante considerando l’età, è un classe ’99, è l’enorme potenziale. Tante, poi, le vecchie conoscenze italiane: Thiago Silva (39 milioni), Paredes (47 milioni) e Verratti (12 milioni). Dopo otto anni di successi e una Champions da protagonista, il primo andrà via dopo la finale. È cercato con insistenza dalla Fiorentina di Commisso, dall’Everton e dal Chelsea. Sono ore bollenti anche per altri due ex del Psg: Cavani e Ibrahimovic. Il goleador uruguaiano ha interrotto le negoziazioni con il Benfica a causa di alcuni problemi fiscali, che già nei giorni scorsi avevano rallentato l’affare. Lo svedese, invece, è vicino al rinnovo di contratto con il Milan fino al 2021: l’ultima offerta dei rossoneri è di 6 milioni di euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero