La Roma ferma il Porto sull'1-1: giallorossi in 10 per un tempo

dal nostro inviato La Roma di Oporto, e non solo quella spigliata è protagonista della prima mezzora, merita di entrare...

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La Roma di Oporto, e non solo quella spigliata è protagonista della prima mezzora, merita di entrare tra le migliori 32 d'Europa. Il Porto pareggia (1-1) solo su rigore e sfrutta l'ingenuità di Vermaelen che lascia i compagni in dieci. Spalletti dimostra che la squadra è competitiva. Le assenze di Ruediger e Mario Rui pesano, perché la difesa è ai minimi termini, senza termini di ruolo. Meno male che da sabato in campionatoo, gara contro l'Udinese all'Olimpico, entrerà in scena Bruno Peres, più adatto di Florenzi, Juan Jesus ed Emerson a giocare sulle due fasce.

 

PASSO DECISIVO
L'espulsione di Vermaelen, prima dell'intervallo, condiziona la prestazione della Roma che è costretta a difendersi per più di mezza partita. Emerson regala il rigore, al secondo fallo di mano in meno di venti minuti (fine prima parte e iniziò della seconda). Ma l'esibizione dei giallorossi, almeno per 30 minuti, è stata di ottimo livello. Da grande squadra, con Strootman nuovamente al centro del gioco giallorosso. L'impronta di Spalletti è già evidente. Per l'aggressività, la pericolosità e la personalità. Non conta che il vantaggio sia arrivato grazie al tocco maldestro di Felipe. La prestazione è stata completa e convincente. Adesso, con questo pari, l'errore sarebbe considerarsi già alla fase a gironi. Martedì c'è la gara di ritorno all'Olimpico e non bisogna pensare a quanto successo all'Estadio do Dragao.

IN TRIBUNA A SORPRESA
Spalletti, nelle scelte per la prima gara del playoff, è coerente. Alisson è titolare, come Dzeko. In panchina, invece, manca Gerson. Che non entra nei 18. Il campioncino, strappato l'anno scorso al Barcellona e pagato 17 milioni, fa lo spettatore a tempo pieno. L'allenatore non lo considera ancora pronto per il palcoscenico internazionale. E gli preferisce, nella serata di Oporto, addirittura Iturbe.


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Il Messaggero