Napoli a Liverpool per ritrovarsi, Inter a Praga per crederci ancora

Carlo Ancelotti e Antonio Conte
Anfield Road rappresenta l’amarezza più grande per Ancelotti nella sua esperienza al Napoli. Quasi un anno fa, l’11 dicembre 2018, sul piede di Milik e sui...

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Anfield Road rappresenta l’amarezza più grande per Ancelotti nella sua esperienza al Napoli. Quasi un anno fa, l’11 dicembre 2018, sul piede di Milik e sui guanti di Alisson si spensero le chance di qualificazione degli azzurri agli ottavi di finale di Champions. Vinse il Liverpool 1-0, con gol di Salah e avanti, assieme al Psg, andarono i Reds destinati poi a vincere la Champions. Oggi sotto la Kop si presenta un Napoli più tranquillo ma, paradossalmente, sull’orlo di una crisi tecnica. Tranquillo perché potrebbe anche permettersi la sconfitta, a patto che il Salisburgo non vinca a Genk, ma nel caos per la vicenda dell’ammutinamento e relative maxi multe ai giocatori. Il tutto condito con il settimo posto in classifica, a -15 punti dalla Juventus alla quale il Napoli avrebbe dovuto contendere lo scudetto. «Come sta De Laurentiis? Bene, non è potuto venire qui ma è molto vicino a me, anche troppo perché mi chiama tutti i giorni ma per fortuna le bollette non le pago io. Comunque ci fa sentire il suo supporto», ha provato a sdrammatizzare Ancelotti nella conferenza stampa che ha rotto il silenzio stampa scattato dopo la notte flop col Salisburgo. Non ci sarà Insigne, rimasto a Napoli per un infortunio a un gomito. Nel Liverpool, sicuro di qualificazione e primo posto in caso di vittoria, Klopp annuncia la presenza di Salah e un problema in difesa: «Momo sta bene, giocherà. Per Matip dobbiamo valutare con attenzione la situazione del ginocchio».

Se un anno fa il Napoli piangeva, in contemporanea non rideva nemmeno l’Inter, anzi. I nerazzurri uscivano dalla Champions a causa del beffardo pari del Tottenham (poi finalista col Liverpool) a Barcellona. Toccano ferro i nerazzurri, ma anche oggi è una notte da dentro o fuori in Repubblica Ceca sul campo dello Slavia Praga. Solo vincendo l’Inter può coltivare chance concrete di qualificazione: «Ci giocheremo le nostre carte - annuncia Conte -, sappiamo di non avere grandi chance per gli ottavi ma sta a noi alimentarle, cercando di vincere qui». «In Europa - aggiunge Conte - noi siamo agli albori come squadra, vogliamo crescere e per noi sarebbe importante andare avanti, anche per continuare a giocare partite di un certo tipo e crescere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero