Champions Inter, un Conte in sospeso

Champions Inter, un Conte in sospeso
 L’amarezza per il pareggio contro lo Slavia Praga, nella sera del debutto in Champions, dovrà trasformarsi in scintilla per affrontare al meglio le cinque...

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 L’amarezza per il pareggio contro lo Slavia Praga, nella sera del debutto in Champions, dovrà trasformarsi in scintilla per affrontare al meglio le cinque partite dei prossimi 17 giorni. Le sfide contro Milan, Lazio, Sampdoria, Barcellona e Juventus dovranno essere un banco di prova fondamentale per capire davvero a cosa potrà ambire l’Inter. La notte tra martedì e mercoledì Antonio Conte l’ha trascorsa alla Pinetina. Un modo per digerire i tanti errori commessi della sua squadra e analizzare fin da subito cosa si è inceppato. Perché c’è qualcosa che non va quando giocatori come Brozovic e Lukaku non girano. La costruzione del gioco va in tilt e solo Sensi con le sue invenzioni riesce a sistemare le cose. È lui il fulcro delle manovre interiste, il giocatore capace di leggere prima quello che sta per accadere e avere l’intuizione giusta, quella del fuoriclasse. È un patrimonio che i nerazzurri devono tutelare perché soltanto Politano, nella rosa attuale, è il calciatore più vicino a Sensi per spirito di iniziativa. Non è un caso che sia stato l’attaccante a guadagnarsi, con furbizia, la punizione con la quale il centrocampista ha colpito la traversa da dove è arrivata la ribattuta vincente di Barella. 

L’ESPERIENZA 
Tutto torna in questa nuova Inter targata Conte, che in campionato ha saputo battere Lecce, Cagliari e Udinese, per poi pareggiare in Champions a San Siro contro lo Slavia Praga. Godin e Lukaku, abituati a giocare competizioni del genere. Il difensore, sbarcato in estate a parametro zero dall’Atletico Madrid, ha collezionato 117 presenze nelle coppe europee (59 in Champions); l’attaccante l’altra sera è arrivato a quota 49 presenze (22 in Champions). Contro lo Slavia Praga il primo era in panchina - un piccolo turnover in vista del derby di sabato -, mentre il secondo è apparso in difficoltà per un mal di schiena che non gli sta dando tregua. Forse gli altri hanno pagato la stanchezza degli ultimi impegni. Solo così si possono spiegare le prestazioni non buone di Brozovic (impiegato 180’ dalla Croazia durante la sosta) e Candreva, tra i migliori nelle tre vittorie in campionato. In queste lunghe ore di riflessione Conte sta studiando delle alternative per non ritrovare ingolfato il motore dell’Inter. Non è il momento adatto per fermarsi davanti ai primi problemi. Nel frattempo che l’allarme rientri e che l’ex ct trovi l’antidoto già per il derby, i nerazzurri sono ripartiti dall’amichevole contro il Como. In campo chi è stato utilizzato meno contro lo Slavia Praga, chi non ha giocato e alcuni Primavera. Successo nerazzurro per 3-1 con gol di Sanchez, Dimarco e Vezzoni. Ed è anche da Sanchez che Conte dovrà ripartire per dare maggior imprevedibilità all’attacco. 
QUESTIONE SAN SIRO

Nel pomeriggio di ieri c’è stato un incontro tra Inter, Milan e i capigruppo dei partiti in Consiglio comunale per affrontare la questione stadio: «Andiamo avanti compatti con il nuovo stadio e con il Milan lavoriamo sempre assieme», le parole dell’ad nerazzurro, Alessandro Antonello. Così Lamberto Bertolè, il presidente del Consiglio comunale: «Le società hanno mostrato alcuni rendering, senza entrare troppo nel dettaglio. Ci sarà un momento, la prossima settimana, in cui i progetti saranno illustrati alla cittadinanza».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero