Non c'è niente da fare per l'Atletico. Nemmeno nella serata più bella, in cui gioca e non si difende. Il Real vince ancora il derby di Madrid, come il 24...
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Sergio Ramos che segna come a Lisbona, firmando il vantaggio, Griezmann che sbaglia il rigore del possibile pari ad inizio ripresa (palla che si stampa sulla traversa), Ronaldo che, irritante fino ai calci di rigore, spiazza Oblak e si prende la sua terza Champions, dopo il palo colpito da Juanfran. Il vento è sempre contrario, pure a Milano, ma l'Atletico non ha niente da rimproverarsi. Il Real è solo più preciso nei tiri finali, quando la stanchezza e l'inesperienza dei colchoneros diventano fatali. Ma Simeone, anche nelle sostituzioni, è più bravo di Zidane. Soprattutto quando, dopo l'intervallo, fa entrare Ferreira Carrasco, la terza punta, per il mediano Fernandez. Guarda caso l'esterno offensivo è anche quello che riporta in partita, con la rete del pari, i compagni. Inspiegabile, invece, è l'intervento del collega che, a metà del secondo tempo, fa uscire Kroos per inserire Isco. Ronaldo avrebbe dovuto chiudere prima il match. Ha aspettato l'ultima chance. E non ha sbagliato. Campione ritrovato nel momento cruciale.
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Il Messaggero