C'era una volta una Roma, allenata da Alberto De Rossi, che in attacco schierava tre ragazzi promettenti assai: Rosi, Simonetta e Cerci. Erano gli Allievi Nazionali della...
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FILU DELLA MEMORIA
Sembra assurdo, ma il Cerci devastante della passata stagione con la maglia granata, quello che era nel mirino di molti grandi club di tutta Europa è sparito, non esiste più. Lui, e raramente lo nega, sogna di poter tornare alla Roma ma domani sera, in un modo o in un altro, sarà solo un avversario della squadra del suo cuore. Un ex come Destro e come Mexes (Menez è squalificato), ma molto diverso da questi due compagni di squadra. Filu Mexes, ad esempio, al di là delle dichiarazioni di facciata, ha cancellato Roma, la Roma e i suoi (ex?) amici Totti e De Rossi. E l'ha ampiamente dimostrato nel recente passato, vedi Milan-Roma del maggio 2013 quando provocò platealmente il capitano, espulso dall'arbitro Rocchi (proprio lui...) per una gomitata (in realtà mai arrivata a bersaglio) al francese.
MATTIA CONTRO SE STESSO
Destro merita un discorso a parte, perché il suo cartellino è ancora di proprietà della Roma. L'attaccante di Ascoli, con 5 reti è al terzo posto della classifica dei cannonieri stagionali della squadra giallorossa, e questo la dice lunga sulla bontà della scelta sua e della Roma in gennaio. Alla pari di Cerci, Mattia non ha il sorriso stampato sul volto, a Milano è poco più di un precario e Adriano Galliani, che in gennaio s'era travestito da postino pur di citofonare a Casa Destro all'Eur, ha già avvisato la Roma che a fine prestito non eserciterà il diritto di riscatto. Se domani punisse la Roma, insomma, Destro punirebbe anche se stesso, ma le regole del gioco vanno rispettate fino in fondo. Pensava, Mattia, di trovare l'Eldorado, ma in realtà ha trovato una specie di Inferno. E non ha fatto nulla, però, per ritagliarsi uno spazio meno infuocato. E probabilmente oggi ripensa con un filo di nostalgia a quell'abbraccio strappacapoccia con Garcia dopo il gol da metà campo al Verona. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero