«Quando in Spagna non si votava c'era il franchismo: io sono orgoglioso di essere catalano». Lo ha detto Gerard Piquè, difensore del Barcellona, dopo la...
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«Quando c'è una consultazione elettorale, si può votare sì, si può votare no, si può lasciare scheda bianca. Ma si deve votare, è un diritto in democrazia e tutti dovremmo difenderlo», ha detto Pique, dallo spogliatoio del Camp Nou. «Invece oggi la Guardia Civil ha fatto quel che ha fatto per impedirlo: io sono e mi sento oggi più che mai catalano - ha aggiunto, commuovendosi, il difensore - e ne sono orgoglioso. Sono orgoglioso della gente di Catalogna che in questi due anni non ha mai fatto un gesto di violenza». Poi la decisione di giocare: «L'esecutivo del club era per non giocare, a tutti i costi: ne abbiamo discusso nello spogliatoio, tra giocatori e società, e c'erano opionioni diverse. La mia ora non conta: è stato deciso di giocare, il motto 'mes que un club' non doveva per forza impedirci di scendere in campo».
«Se per la federcalcio spagnola o per qualcuno sono un problema, bene: per me non è un problema fare un passo al lato e ritirarmi dalla nazionale prima del Mondiale», ha concluso Piquè fra le lacrime.
Il Messaggero