Lazio, Cataldi amareggiato: «Sassuolo forte, ma serviva spezzare il ritmo. Classifica inaccettabile»

Lazio, Cataldi amareggiato: «Sassuolo forte, ma serviva spezzare il ritmo. Classifica inaccettabile»
Lì in mezzo ha dato il massimo, ma non è bastato. Danilo Cataldi torna a casa triste come tutta la Lazio dopo l’ennesimo ko post Europa League: «Sono...

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Lì in mezzo ha dato il massimo, ma non è bastato. Danilo Cataldi torna a casa triste come tutta la Lazio dopo l’ennesimo ko post Europa League: «Sono molto amareggiato. Mi dispiace per i tifosi giunti fino a qui che non ci fanno mai mancare nulla». Parole da simbolo per il classe ’94, che rincara anche la dose ai microfoni ufficiali biancocelesti: «Non possiamo uscire con zero punti anche se subiamo, perché siamo la Lazio, siamo una squadra forte e non possiamo essere in questa posizione in classifica».

Una sconfitta meritata però stando a ciò che dicono i numeri. Il Sassuolo ha fatto la voce grossa in tutti i reparti, nei tiri in porta e nel possesso palla. Secondo Danilo la spiegazione sta nella troppa fretta a centrocampo: «Loro giocano insieme da anni, hanno una squadra di ottimi giocatori. Sapevamo di dover soffrire ed eravamo predisposti a farlo. Avremmo dovuto tenere di più il pallone – ammette il calciatore – facendoli correre. Soprattutto perché fino al gol di Berardi eravamo sopra nel risultato. Ci avrebbe fatto comodo spezzare il ritmo di gara. È stata questa la mancanza principale di oggi».

Una Lazio in grande sofferenza in mezzo al campo, guarda caso nell’unico pomeriggio in stagione in cui Sarri non ha avuto a disposizione né Milinkovic, né Luis Alberto. Assenze pesanti che Cataldi però non vuole usare come giustificazioni: «Quando perdi due pezzi come Sergej e Luis Alberto è impossibile non risentirne, però penso che chi è subentrato ha dato il massimo. Poi quando si perde si cerca qualcosa nei singoli e nei cambi, ci sta, ma da quando è arrivato il mister ragioniamo da squadra». Una squadra che oggi ha dovuto rinunciare a gara in corso anche ai due migliori in campo: «Pedro ci dà una grande mano con la sua esperienza e gestione della palla. Zaccagni ha preso una botta e nel secondo tempo lo avevamo a mezzo servizio. Senza di loro è stato molto più complicato».

Per fortuna almeno Immobile ha terminato la partita senza problemi fisici: «Lui è il miglior attaccante in Italia. Con Ciro – rivela Cataldi – ormai neanche serve che ci parliamo. Io so le sue caratteristiche e lo servo. Lui sa che quando mi arriva una palla dall’esterno cerco di mandarlo. Questa situazione l’abbiamo provata due o tre volte giovedì, ma non ci siamo riusciti anche per il campo dell’Olimpico che non è nelle migliori condizioni». Anche oggi non è riuscito nulla e Cataldi conclude così: «Speriamo di ripartire già da venerdì contro il Genoa». Con il nono posto in classifica la sensazione è che non basti più neanche sperare.

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Il Messaggero