ROMA Il più grande talento sprecato del calcio italiano degli ultimi venti anni. Ecco chi è Antonio Cassano, specialista in occasioni perse. Uno che pur avendo...
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GENIO E SREGOLATEZZA
Uno che annuncia il proprio addio al calcio in terza persona («Dopo averci pensato e riflettuto alla fine ho deciso: Antonio Cassano non giocherà più a calcio») merita la massima comprensione, ne converrete. E, insieme con quella, anche una riflessione: cosa sarebbe stato Antonio se non fosse stato Cassano? Non c'è e non ci sarà mai la controprova, ma è forte il sospetto che chi tanti anni fa coniò lo slogan genio e sregolatezza stava pensando a lui. Se non avesse litigato con quasi tutti gli allenatori, se non avesse discusso con quasi tutti gli arbitri, se non avesse questionato con quasi tutti i suoi presidenti, Cassano - forse - non sarebbe stato lui. Come se le sue qualità tecniche fuori dal normale siano state direttamente collegate con la sua incapacità di essere normale. Con lui è sempre stato così: prendere o lasciare. Alla fine, dopo aver preso e perso tanto, ha lasciato. Senza lasciare, per colpe sue, particolari rimpianti.
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Il Messaggero