Casal Barriera, partenza super ma Damiani frena: «Dobbiamo crescere»

Alessandro Damiani, tecnico del Casal Barriera
Il Casal Barriera continua a sorridere. Le reti di Pratillo e Costantini hanno regalato il secondo successo in altrettanti match alla squadra di Alessandro Damiani che si è...

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Il Casal Barriera continua a sorridere. Le reti di Pratillo e Costantini hanno regalato il secondo successo in altrettanti match alla squadra di Alessandro Damiani che si è imposta all’inglese sull’ostico campo dell’Arce. Soddisfatto a metà il mister Alessandro Damiani: «Dopo un ottimo primo tempo in cui ci siamo portati sul 2-0, non mi è piaciuto l’atteggiamento mentale nel secondo tempo. Avremmo potuto gestirla meglio anche sotto il profilo tattico, ma sono comunque gratificato dal fatto che i ragazzi abbiano disputato una grande partita a livello di corsa e sacrificio».


Non poteva comunque iniziare nel migliore dei modi il campionato di Eccellenza per il Casal Barriera che dopo due gare occupa il primo posto del girone B a punteggio pieno, con 3 reti fatte e 0 subite. Un avvio così più che aspettarlo, il tecnico Damiani lo sperava: «Stiamo facendo bene, considerato che la squadra in gran parte è nuova e ha un’età media molto giovane, ed oltretutto 7-8 giocatori importanti sono fuori per infortunio, ci sono ancora ampi margini di crescita. Sono veramente colpito dall’impegno e della professionalità che i ragazzi mettono negli allenamenti e questo mi fa ben sperare per il prosieguo della stagione».

Profilo basso, però, è quello, che Damiani vuole mantenere, perché sono appena trascorsi 180 minuti e la strada da percorrere è ancora tanta: «Abbiamo vinto contro due formazioni che hanno ambizioni alte di classifica come Sora e Arce, ma questo non deve discostarci dal nostro obiettivo principale che è quello della salvezza. In questo momento ci ha agevolato il fatto che queste squadra sono ancora in fase di rodaggio, ma sono convinto che appena troveranno la giusta quadratura sarà difficile fermarle. Dobbiamo concentrarci su noi stessi perché al momento siamo ancora lontani dal prototipo di squadra che vogliamo essere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero