Casadei, Udogie, Lucca e Scamacca. Perché i giovani azzurri scelgono i campionati stranieri

Casadei, Udogie, Lucca e Scamacca. Perché i giovani azzurri scelgono i campionati stranieri
Giovani, italiani e con le valigie in mano, pronti a sbarcare all’estero per la consacrazione definitiva. Spesso è l’unica strada per affermarsi ad altissimi...

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Giovani, italiani e con le valigie in mano, pronti a sbarcare all’estero per la consacrazione definitiva. Spesso è l’unica strada per affermarsi ad altissimi livelli, perché in serie A si punta sempre più su giocatori stranieri (circa il 60% del totale) mentre nei campionati esteri i giovani azzurri sono sempre di moda.

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Proprio come Casadei, da contropartita nerazzurra per l’operazione (poi naufragata) Bremer a investimento di prospettiva del Chelsea, che lo ha strappato all’Inter per 15 milioni + 5, e un contratto di sei anni. Cifre e numeri che Italia si possono solo sognare, così come il Tottenham che ha sbaragliato la concorrenza aggiudicandosi Udogie (rimarrà ancora in prestito all’Udinese questa stagione) con l’affondo decisivo a 18 milioni più 8 di bonus.

Troppo per un campionato italiano sempre più “vecchio” e privo dei migliori talenti, che hanno deciso di far rotta verso Premier, Spagna, Francia o Olanda. Scamacca ha scelto il West Ham fruttando ben 36 milioni di euro al Sassuolo: operazione più onerosa nella storia neroverde. E pure Lucca è diventato il primo italiano dell’Ajax, preso a 1 milione + 10 per il riscatto, dal Pisa all’Eredivisie con debutto immediato contro il Groningen.

Meno pressioni, più voglia di investire e lanciare i giovani: ecco perché le nuove generazioni azzurre abbandonano l’Italia. Il Nizza ha anticipato tutti recapitando un’offerta all’Empoli di 15 milioni per Viti, mentre per Gnonto si è scatenata una vera e propria asta internazionale, con la Premier scatenata: il Leeds sta trattando l’ex attaccante nerazzurro con lo Zurigo, per 4/5 milioni di euro. Ci sono anche le eccezioni come Carnesecchi, Rovella e Fagioli, ma in questo momento sono sempre più i giovani azzurri ad abbandonare l’Italia, per essere protagonisti.

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Il Messaggero