Juventus, Alcaraz si presenta: «Mi ha sorpreso Locatelli. Voglio marchiare a fuoco il mio nome nella storia bianconera»

La conferenza di presentazione del centrocampista argentino

Carlos Alcaraz
I paragoni si sprecano - il nome è quello di Tevez mentre la duttilità in campo ricorda il primo Vidal - ma Carlos Alcaraz sa che per conquistarsi la riconferma in...

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I paragoni si sprecano - il nome è quello di Tevez mentre la duttilità in campo ricorda il primo Vidal - ma Carlos Alcaraz sa che per conquistarsi la riconferma in maglia Juventus dovrà fare qualcosa di straordinario nei pochi mesi da qui a fine stagione.

Idee chiare, piedi per terra e sani princìpi, con la famiglia al centro dei suoi pensieri. E la voglia di dimostrare di potersi meritare la Juventus contro l'Udinese, dopo il debutto nel finale contro l’Inter a San Siro nell'ultima giornata. Il centrocampista argentino si è presentato in conferenza stampa. «Voglio che il mio nome marchiato a fuoco nella storia della Juve. Cristiano Ronaldo è stata un’ispirazione per me, da più giovane. Voglio dimostrare alla mia famiglia che quello che sognavo da piccolo può diventare reale, sono davvero contento per i paragoni; paragone con Arturo Vidal? Un grande giocatore che qui ha raggiunto ottimi risultati ma ora penso sopratutto a me stesso. So giocare a centrocampo o da falso 9, qui ora sto vengo provato nella parte interna nella fascia destra.

Da piccolo sceglievo sempre la Juve alla Playstation, perché aveva grandi campioni, e diversi argentini. Giocare qui è una delle cose più belle che mi siano mai successe, ci sono grandi aspettative qui ma sono pronto». Carattere e attitudine sono già quelle giuste: «La verità è che non mi piace perdere mai, neanche in allenamento. Non mi mette paura la cifra altissima del mio riscatto a giugno, le cose si vedranno poi con il tempo. Dipende da cosa farò. Sono tranquillo da quel punto di vista. Sono arrivato in un gruppo con molto giocatori top. Forse quello che mi ha sorpreso di più è Locatelli, mi sembra un ottimo centrocampista con grande tecnica. Danilo mi ha confortato nei primi giorni perché gli ho detto che ero nervoso, mi sto ambientando benissimo».

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Il Messaggero