Roma-Juve, affari con vista su Zaniolo. Pallotta ancora contestato

Roma-Juve, affari con vista su Zaniolo. Pallotta ancora contestato
Non passa giorno che la contestazione nei confronti di Pallotta non assuma forme diverse. Tornata in auge una settimana fa con i due striscioni davanti alla sede del club...

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Non passa giorno che la contestazione nei confronti di Pallotta non assuma forme diverse. Tornata in auge una settimana fa con i due striscioni davanti alla sede del club all’Eur, s’è poi trasformata a New York con i manifesti pro Friedkin, tornando nel vecchio continente attraverso i social. Prima con le reazioni alla pubblicazione dell’ultimo report economico, poi passando per lo scontro sulla data di nascita del club. Ieri l’ultimo step: due striscioni comparsi all’Eur e a Trigoria dai contenuti alquanto pesanti. Situazione di nervosismo crescente che va di pari passo con i timori per quanto potrà accadere in sede di mercato. Il ds Petrachi racconta a Sky come «tutti aspettano, nessuno fa una prima mossa, anche su giocatori che hanno fatto bene». 


PRIMO AFFONDO 

Una mezza verità. Perché venerdì scorso ad esempio Roma e Juventus hanno avuto il primo confronto serio per cercare di capire se ci possono essere delle possibilità di scambio tra le parti, volte anche a riequilibrare qualche conto. S’è tornato a parlare, come era accaduto già a marzo, di Mandragora e Cristante. L’idea di partenza è valutare entrambi i cartellini 35 milioni per regalare una plusvalenza di quasi 17 milioni all’ex atalantino (che a bilancio figura a 17,8 milioni) e una decina al centrocampista. Numeri invitanti sui quali la Roma ha preso tempo non dovendo fronteggiare la spada di Damocle del Fpp (sospeso). Ribadito il no a Rugani, sono state chieste informazioni su Romero da un lato e Under dall’altro (che a Trigoria vorrebbero però piazzare in Bundesliga o Premier). Discorsi futuribili. Il piatto forte è stato però Zaniolo. Paratici ha provato l’affondo, la Roma ha risposto negativamente. Non è il momento per parlarne, la replica di Trigoria dove si ritiene che si possa ovviare alla vendita di Nicolò (e Pellegrini), con una serie di operazioni che inevitabilmente vedranno altri calciatori della rosa dover fare le valigie. Tra questi, a sorpresa, c’è anche Diawara. Non certo per le prestazioni (buone e in crescendo) del centrocampista ma perché in Premier è un calciatore che ha un ottimo mercato e potrebbe dunque garantire sostanziose plusvalenze (a bilancio ora è a 18,2 milioni). Tornando a Zaniolo, la Roma è stata comunque chiara: al momento non vuole parlare di cessione. Se e quando dovesse cambiare lo status del ragazzo, Nicolò non rientrerà in nessun tipo di scambio ma sarà ceduto per cash (60 milioni, la valutazione attuale) anche perché c’è un 15% che va girato all’Inter. Club nerazzurro che ha accelerato per Vertonghen a dimostrazione che Petrachi ha mollato la presa sul belga. Il ds è vicino a ottenere il rinnovo del prestito per Smalling su pressione diretta del difensore con il Manchester United. In dirittura d’arrivo i rinnovi dei giovani Calafiori e Bove, portati invece avanti da De Sanctis. 
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Il Messaggero