Lazio, l'addio di Vavro: «Mi alleno ma non gioco, andrò via». Destinazione Spagna o... Italia

Lazio, l'addio di Vavro: «Mi alleno ma non gioco, andrò via». Destinazione Spagna o... Italia
Non è andata. Alla fine, come era nelle previsioni, Denis Vavro lascerà la Lazio a gennaio. Prima con Inzaghi, adesso con Sarri il centrale della nazionale slovacca...

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Non è andata. Alla fine, come era nelle previsioni, Denis Vavro lascerà la Lazio a gennaio. Prima con Inzaghi, adesso con Sarri il centrale della nazionale slovacca non trova spazio e tra qualche settimana andrà in un'altra squadra, probabilmente a titolo definitivo con la società che dovrebbe intascare qualche soldo, tra i 5 o 6 milioni di euro. Da capire se si potrà cedere a titolo temporaneo con obbligo di riscatto a giugmo o già dall'inizio del 2022 a titolo definitivo. Come si sapeva, e già ampiamente spiegato, il difensore non poteva essere ceduto in estate per via del Decreto Crescita. E' arrivato nel 2019 con quel tipo di agevolazione fiscale e se Lotito l'avesse venduto prima dei 24 mesi di permanenza bnella capitale, avrebbe dovuto versare tutto quello che ha risparmiato in questi due anni.

 

Calciomercato Lazio, il futuro di Vavro

Lui non vede l'ora e al portale "Sport-sk" lo dice chiaramente: «Fisicamente sono pronto perché di solito mi alleno con la squadra, ma se devo essere sincero non sto bene dal punto di vista psicologico. Dopotutto, l'ultima volta che ho giocato una partita di 90 minuti è stato a giugno con la Slovacchia in preparazione per l'Euro contro la Bulgaria (era titolare ma ha dovuto saltare gli Europei perché positivo al Covid ndc). Ammetto che ho tanti pensieri nella mia testa. Tuttavia, credo che alla fine andrà tutto bene e andrò via. Voglio assolutamente lasciare Roma a gennaio. Questo non è un posto che fa per me, non posso rimanere dove posso solo allenarmi senza poter mai giocare...».

Denis Vavro è arrivato alla Lazio nell'estate del 2019, dopo una contesa con l'Atalanta che alla fine ci ha rinunciato, con la società biancoceleste che ha sborsato 10 milioni di euro più 1,5 di bonus. «La società - ha detto il biancoceleste - ha deciso che dovevo restare per altri sei mesi. Il motivo erano le regole finanziarie che si applicano agli stranieri in Italia e il fatto che il club avrebbe dovuto pagare per me una certa somma di tasse». Il Decreto Crescita, per l'appunto, lo stesso con cui è arrivato Jony, anche se a zero, e Pedro, ma alla Roma. Sul centrale c'è l'attenzione di un paio di società spagnole, tra cui l'Huesca, ma anche italiane e tedesche. Andrà via a gennaio e potrebbe anche restare nel nostro campionato. Si vedrà.

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Il Messaggero