C’erano una volta quelli che Giulio Onesti, storico presidente del Coni, definì “ricchi scemi”. Presidentissimi padri-padroni delle società di...
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NIENTE CONFINI
Il sovranismo non è un concetto che può attecchire negli stadi. Nella prossima serie A la Fiorentina sarà a stelle e strisce come la Roma di Pallotta e il Milan del Fondo Elliott. Da oltre Atlantico arriva anche il patron del Bologna, il canadese Joey Saputo. E straniera è l’Inter di Suning, colosso cinese della famiglia Zhang. Cinque club su 20, un quarto del torneo. Ancora poco rispetto ai 12 club non britannici della Premier League (fra sceicchi, emiri, oligarchi russi e tycoon americani c’è anche il nostro Giampaolo Pozzo, padrone del Watford), ma la strada è tracciata. Resistono De Laurentiis (Napoli), Lotito (Lazio) e Cairo (Torino), oltre ovviamente alla famiglia Agnelli sinonimo da sempre di Juventus.
DELLA VALLE ADDIO
Da Firenze vanno via i fratelli Della Valle: Diego e Andrea lasciano il club dopo 17 anni e 285 milioni di euro investiti. Storia cominciata il 1° agosto 2002, sulle ceneri della Fiorentina fallita di Vittorio Cecchi Gori. Si partì dalla C2 col nome di Florentia Viola, quindi la promozione con doppio salto in B (causa i crac di Catania e Cosenza) e il riacquisto del nome Fiorentina. Nel 2004 il ritorno in serie A: 5 quarti posti, una finale di Coppa Italia persa contro il Napoli e una semifinale di Europa League persa col Siviglia. Dal “muratore” Riganò (bomber della C2) a Federico Chiesa (pezzo da 90 del prossimo mercato «farò di tutto per tenerlo», la prima promessa di Commisso), sotto i Della Valle sono stati tanti talenti: da Luca Toni al tedesco Mario Gomez; da Alberto Gilardino a Giampaolo Pazzini, a Giuseppe Rossi; fino a Juan Cuadrado e Federico Bernardeschi. In eredità anche la squadra femminile, con relativo settore giovanile. «Lasciamo Firenze senza drammi, convinti di aver fatto il meglio possibile e senza aver mai percepito alcun compenso o dividendo», è il commiato di Diego Della Valle. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero