Scadenza contratti, dietrofront Fifa: resta il 30/6. E' scontro con la Uefa

Il presidente della Fifa Gianni Infantino (a sinistra) e quello della Uefa Aleksander Ceferin
Un dietrofront che confonde il calciomercato, ispirato dalla volontà di salvaguardare i mondiali del 2022 in Qatar. La Fifa cambia linea sui contratti in scadenza il...

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Un dietrofront che confonde il calciomercato, ispirato dalla volontà di salvaguardare i mondiali del 2022 in Qatar. La Fifa cambia linea sui contratti in scadenza il prossimo giugno e contestualmente cambia idea sulla maxi sessione di trattative, ribaltando le indicazioni di appena dieci giorni fa sugli accordi prolungati in automatico fino al termine della stagione, per via dell’emergenza coronavirus. «La Fifa non può prorogare d’ufficio i contratti oltre il 30 giugno - ha spiegato Emilio Garcia Silvero, direttore dell’ufficio legale della Federcalcio mondiale, intervistato domenica dall’emittente spagnola Cadena Cope -, ma il calciomercato non aprirà il primo luglio e i giocatori non potranno essere tesserati». Altro che flessibilità e calciomercato anche durante i tornei, secondo Garcia Silvero «l’idea è che le finestre finiscano poco prima dell’inizio di ogni campionato e non debbano coincidere». 

SCONTRO
Insomma, lo scontro a distanza Uefa-Fifa, in un momento molto delicato anche per gli equilibri economici del pallone, appare evidente. Da una parte, c’è la massima organizzazione del calcio europeo in pressing per la ripresa dei campionati nazionali, di Champions ed Europa League. Dall’altra, una federazione preoccupata e spaventata da un calendario troppo compresso in vista dei prossimi Mondiali, nel caso in cui si decidesse di concludere i tornei. 
SENZA MAGLIA
Va ricordato infatti che, senza una deroga per i contratti in scadenza al 30 giugno, molte squadre dovrebbero rinunciare ai giocatori in prestito ma anche ai tesserati con il contratto a breve termine. Il Napoli non potrebbe schierare Mertens e Callejon, il Milan Ibrahimovic, la Roma Smalling, Mkhitaryan e Kalinic, il Psg Cavani, il Chelsea Willian e Pedro, solo per citarne alcuni. Sarebbe complicato disputare le coppe a gare uniche, come indicato dalla Uefa solo qualche giorno fa. E si prospetterebbero problemi per gli stipendi e con le assicurazioni. Tra l’altro, senza una finestra dal primo luglio, andrebbero affrontate una serie di complicanze per i tesseramenti dei giocatori già acquistati a gennaio: Petagna e Rrahmani (Napoli) e Kulusevski (Juventus). Chi tra il nuovo e il vecchio club dovrebbe a quel punto pagare lo stipendio di luglio? Gli interrogativi sono diversi con il mondo dei procuratori che si interroga anche sulla validità di una deroga intesa come provvedimento specialistico: che succede con i calciatori in scadenza che si sono già impegnati con un’altra squadra? 
OTTIMISMO

Al momento non si respira troppa preoccupazione. La situazione è in divenire e tutte le Leghe sono convinte di poter trovare, eventualmente, una soluzione tra i club con trattative individuali. Ad esempio, la Roma sa di contare sulla disponibilità dei calciatori in prestito: se ci saranno le condizioni per la ripresa dei campionati, Smalling, Mkhitaryan e Kalinic hanno manifestato il gradimento a terminare la stagione con la maglia giallorossa. Nessuno spavento anche per i dirigenti bianconeri: Buffon e Chiellini hanno espresso da tempo il desiderio di rinnovare i rispettivi contratti e presto arriveranno tutti gli annunci.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero