«Chiellini ha parlato con il presidente, poi con il gruppo. Ne abbiamo parlato in chat: c'erano opinioni diverse, c'erano giocatori a cui mancavano una o due partite...
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L'argentino ha parlato del suo rapporto con Cristiano Ronaldo, star indiscussa del gruppo: «Cristiano è una persona fantastica e molto socievole, tranquillissima all'interno e all'esterno dello spogliatoio. Dà l'impressione di essere uno spaccone, ma non ha nulla a che fare con tutto ciò. Una volta gli ho anche detto che in Argentina lo odiavamo per questo e si è messo a ridere».
Chiaramente il discorso poi è andato alla malattia, alla Covid-19 che sta terrorizzando il mondo e che lui ha affrontato e battuto assieme alla fidanzata: «Ogni giorno qui muoiono molte persone, le cose vanno molto male. Non si riescono a gestire più i casi, ecco perché molti Paesi hanno inviato i loro medici. Non è una ca…, bisogna stare attenti. Le persone devono stare a casa». «È una cosa psicologica - dice l'argentino -, all'inizio hai paura ma adesso va bene. In questi giorni non abbiamo avuto sintomi. Prima mi stancavo più in fretta -prosegue l'attaccante-. Volevo allenarmi ma dopo cinque minuti ero già senza fiato. E lì abbiamo capito che qualcosa non andava bene, poi i test ci hanno rivelato che eravamo positivi al virus».
Dybala spiega poi i primi sintomi al Covid-19. «Avevo una brutta tosse, mi sentivo stanco e quando dormivo sentivo freddo. All'inizio non ho pensato a cosa potesse essere ma la cosa era successa ad altri due compagni e l'ultimo ero io. Avevamo mal di testa, ma era consigliabile non prendere nulla. Il club ci ha dato delle vitamine e col tempo ci siamo sentiti meglio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero