Il collezionista di maglie dei calciatori: «Ne ho tremila e valgono due milioni di euro»

Gianmarco Pepe, romani, 35 anni, racconta la sua straordinaria passione per le casacche dei giocatori: «Sono tutte autentiche e certificate»

Gianmarco Pepe, collezionista di maglie, riceve la 21 da Paulo Dybala
Si può amare il calcio in tanti modi. Giocandolo innanzitutto, ma anche seguendolo allo stadio o in tv, seguendolo costantemente su giornali e riviste o collezionando...

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Si può amare il calcio in tanti modi. Giocandolo innanzitutto, ma anche seguendolo allo stadio o in tv, seguendolo costantemente su giornali e riviste o collezionando cimeli vari come le maglie. Ed è proprio quest'ultima la passione che muove Gianmarco Pepe, 35 anni, romano dell'Eur: «Ne ho collezionate circa tremila: di Roma, Lazio, Juve, Inter, Milan. Ma anche di Real Madrid, Arsenal, Manchester City e United. E sono quelle vere, sudate, indossate in campo dai giocatori».

Per Gianmarco mettere insieme le casacche intrise del sudore di Dybala, Immobile, Lukaku, Luis Alberto, Leao, Lautaro e compagnia calciante è come rimpinguare un album di famiglia. Moltissimi dei giocatori di cui ha la maglia, infatti, sono diventati suoi amici. Una frequentazione nata da ragazzo: «Dove abito io, all’Eur, risiedono da sempre tanti giocatori. Da ragazzo ho conosciuto i loro figli: da loro ebbi le prime magliette. La mia collezione è cominciata così». Raccolta che ha raggiunto un valore economico considerevole: «Sono state tutte periziate e certificate da un’azienda di Prato, unica abilitata in Italia. Oggi valgono qualche milione di euro, diciamo un paio». Non ha, però, un deposito alla Paperon de' Paperoni in cui le conserva magari tuffandocisi dentro: «Non le conservo in un unico luogo», dice. Ma il suo patrimonio è destinato a crescere, visto che la collezione è in costante aumento grazie al sostegno di amici speciali: «El Shaarawy e Mancini mi aiutano ad averne di nuove».

Gianmarco ha tramutato questa passione in un lavoro e ha dato vita a una fondazione: «Io, mio fratello Matteo e qualche amico abbiamo creato la Sportogether Foundation il cui motto è “lo sport è un diritto di tutti”. Organizziamo eventi, non solo in ambito calcistico, per aiutare chi ne ha bisogno». Inutile chiedergli a quale maglia è affezionato di più: «Come faccio a rispondere? Ognuna ha la sua storia, il suo aneddoto...». Ma se per il bene della Fondazione dovesse venderle tutte ad eccezione di una? Allora il muro cade: «Mi terrei quella di Totti dello scudetto».

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Il Messaggero