Garcia non usa mai i giovani. Quante volte, siate sinceri, avete sentito ripetere questa frase? Tifosi, critici, opinionisti tutti uniti da sempre da un ritornello facile facile:...
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VIRTÙ E OPPORTUNITÀ
Tre protagonisti, a loro modo. Ma, l'interrogativo è legittimo, se la Roma non avesse avuto gli uomini contati Verde, Sanabria e Paredes avrebbero trovato spazio? Probabilmente no, ma - tutto sommato - giusto così. Perché una squadra che parte per vincere lo scudetto non deve, non può affidarsi ai minorenni ma a giocatori forti, esperti e smaliziati. Se non altro, la partita di Cagliari ha dimostrato che Garcia ha ragazzi interessanti; anzi, come si dice: di prospettiva. E la prima cosa da fare in questi casi è non rovinarli. Non mandarli allo sbaraglio. Proteggerli, se vogliamo. Magari non facendoli giocare o facendoli giocare poco. Impiegandoli quando più che necessario è indispensabile. E, allora, restano da decifrare un paio di cose: aveva sbagliato prima Rudi a non farli giocare oppure il rendimento sardo di quei tre è stata la conseguenza delle scelte passate dell'allenatore? Di certo, la verità vera non verrà mai a galla. Meglio, perciò, dare un po' di merito al tecnico e un po' (tanto) agli stessi ragazzi, che - a giudicare da quanto mostrato a Cagliari - non hanno trascorso il tempo degli allenamenti con monsieur Rudi a bearsi del panorama. Si sa: per fare una grande squadra servono i grandi giocatori ma, se si è davvero grandi, l'età conta poco. Garcia, anche se spinto dall'emergenza, ha voluto dimostrare che lui i giovani li fa giocare. L'unico requisito che devono avere, però, è la qualità. Anche se hanno meno della metà degli anni di Totti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero