Nelle parole di Gigi Buffon c’è tutta l’emozione di chi ha dato tutto e ha vinto più di chiunque altro con quella maglia. Indossata per l’ultima...
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«Gli saremo eternamente grati – spiega Andrea Agnelli – ma gli eventi non devono far cambiare la programmazione e il futuro della Juve, ecco perchè l’anno prossimo in porta ci sarà Szczesny. Gigi ha il mio pieno supporto, grazie per 17 anni straordinari, ora goditi lo Stadium». Lui si emoziona e racconta cosa si aspetta dal futuro. «Arrivo a questa giornata con serenità, felicità e appagamento. Sabato sarà la mia ultima con la maglia della Juventus, il modo migliore per finire questa grandissima avventura, con altre due vittorie importanti. La mia paura era di arrivare alla fine da sopportato o da giocatore che aveva fuso il motore, ma le prestazioni sono state all’altezza del mio nome e del nome della Juve. Nel 2001 la Juve ha preso un talento straordinario che ha fatto diventare campione. Fino a 15 giorni fa ero sicuro che avrei smesso giocare, poi sono arrivate proposte stimolanti fuori dal campo – con la Juve in testa – ma anche in campo. Dopo il weekend farò le mie riflessioni, prenderò la decisione definitiva. Szczesny è un portiere di valore eccelso, con 13 anni in meno di me. Vale come me ed è più giovane. Di un futuro ancora in campo in Italia non se ne parla. Non andrò a finire in chissà quale campionato di 3°-4° fascia, sono un animale da competizione, non potrei vivere una situazione del genere».
L’ultima stagione è stata la più logorante delle ultime. «E’ stata un’annata snervante e stancante emotivamente.
Niente passerella azzurra il 4giugno a Torino. «Se Buffon era un problema 3 mesi fa non oso pensare 3 mesi dopo, diventerebbe qualcosa di complicato da gestire e mi ci voglio tenere lontano. Non penso di meritarlo. Il 4 giugno qui a Torino non ci sarò. Non ho bisogno di altri attestati di stima e celebrazioni, le persone vanno celebrate e rispettate se si pensa abbiano un valore. Ma quando sono vive, non quando sono morte». Il passaggio di consegne con Chiellini è ufficiale. «Ciclo chiuso? Sarebbe molto grave se lo pensassi. La Juve prima di me ha avuto Zoff, Peruzzi e Tacconi, se avessi la presunzione di pensare che senza di me si chiude un chiuso sarei da rinchiudere. Unica cosa imprescindibile è la Famiglia, per forza e risultati. Io sono una piccola parte di questa Juve. Senza di me la Juve continuerà a vincere come con me, e magari anche di più».
Il Messaggero