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Non sono state Olimpiadi fortunate quelle di Bruno Rosetti, ravennate di 33 anni che ha fatto del canotaggio la sua vita (sportiva). La mattina del 28 luglio a Tokyo sarebbe dovuta essere, probabilmente, la più felice e motivante della sua carriera agonistica, ma la notizia è un'altra, di quelle che ti lasciano l'amaro in bocca: il canottiere del Circolo Canottieri Aniene è positivo al test covid, nonostante le due dosi di vaccino - fatto non che ha mancato di destare le consuete polemiche - e dovrà drammaticamente (in senso sportivo) dare forfait alla Quattro Senza, specialità in cui in compagni azzurri Matteo Castaldo, Marco Di Costanzo, Matteo Lodo e Giuseppe Vicino alla fine portano a casa anche una inaspettata medaglia, vista l'assenza del titolare. Un bronzo che non leva quel sapore acido che lo ha accompagnato davanti alla tv a tifare il tricolore e che fino ad oggi lo ha trattenuro in isolamento.
Incubo finito
Ma l'incubo è finito proprio nelle ultime ore, quando l'ultimo responso dell'ennesimo test gli ha dato riscontro negativo, finalmente. Il ragazzo così può fare i bagagli per tornare a casa, dopo aver comunicato la notizia a Giovanni Malagò, che poi lo ha reso noto. Un ritorno col bronzo, che il Cio gli ha generosamente concesso, e da miglior attore non-protagonista. Poteva comunque andare peggio, Bruno.
Il Messaggero