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Fonseca è in Portogallo. A casa. L’ambiente ideale, nell’andata dei sedicesimi di Europa League contro il Braga, per cancellare la figuraccia del 6 agosto a Duisburg, dove subì la lezione del Siviglia di Lopetegui nell’ottavo secco della stessa competizione: 2-0 ed eliminazione. Proprio in quel pomeriggio estivo si consumò lo strappo con Dzeko che contestò in pubblico, a fine partita, la strategia scelta dal tecnico per quello scontro diretto finito male, senza gioco e chance. Il destino vuole che stasera Paulo si affidi proprio al centravanti che ritrova il posto da titolare dopo 4 partite e soprattutto dopo la nuova lite nella notte del ko contro lo Spezia in Coppa Italia, il 19 gennaio all’Olimpico. L’esclusione dell’ex capitano ha fatto rumore e al tempo stesso è servita, però, a restituire qualche certezza al gruppo: i giallorossi hanno vinto 3 dei 4 match giocati senza il suo leader (l’unica sbandata è stata la sconfitta con la Juve allo Stadium). Adesso la squadra, insomma, sa di non dipendere esclusivamente dal suo giocatore migliore.
BACHECA VUOTA
Ci tiene, dunque, Fonseca. E non solo per la riabilitazione ad personam dopo il flop nell’ultima edizione. A Braga vuole fare bella figura, anche perché lì è partita la sua carriera internazionale, alzando la coppa del Portogallo nel maggio del 2016 e contro il Porto che lo aveva esonerato 2 stagioni prima. Quel successo non fu il primo (nel 2013 vinse la supercoppa portoghese) ma gli permise di farsi conoscere all’estero e di lasciare in anticipo il club lusitano per andare subito in Ucraina e conquistare 7 trofei con lo Shakhtar Donetsk. Ma l’Europa League interessa anche alla nuova proprietà americana che punta a riqualificare l’immagine della Roma fuori porta.
SENATO AL COMPLETO
Ma la conquista dell’Europa League è la scorciatoia proprio per tornare in Champions dopo 2 stagioni di assenza. Ecco perché Fonseca, con il Braga (3° in Portogallo), punta sui big: dietro a Dzeko, faranno di nuovo coppia Pedro e Mkhitaryan che in campo internazionale hanno lasciato il segno. Pedro ha vinto questa coppa 2 anni fa con il Chelsea di Sarri, festeggiando il suo 25° trofeo. E 4 stagioni fa toccò, invece, Mkhitaryan con lo United. Nel mini turnover spunta Diawara: oltre a Pellegrini, può riposare Villar. Chance per Peres, provato anche a sinistra, con Spinazzola al posto di Ibanez che non sta bene. Senza Smalling e Kumbulla, in mezzo alla difesa ancora Cristante. Sono 3 i diffidati: Peres, Karsdorp e Villar.
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Il Messaggero