«Il Napoli? Mi sembra che sia l'anno buono. Anche gli anni passati aveva una buona squadra ma era altalenante. Oggi invece è una squadra solida, ben organizzata, con pochi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«L'ambiente è favorevole, i giocatori sono ben disposti al sacrificio, sono attrezzati in ogni reparto, mi sembra che sia l'annata giusta. È un squadra molto interessante e non ci sono squadre spacca-campionato, hanno tutte grosse difficoltà ma il Napoli ne ha meno delle altre, ed è quella meglio organizzata».
Lunedì prossimo ci sarà la sfida al vertice al San Paolo con l'Inter. «Dovesse vincere il Napoli con l'Inter, a parte che ha una notevole autostima, c'è da lottare e combattere contro l'euforia della gente. Il Napoli ormai ha assodata la sua organizzazione di gioco, ha un centrocampo che fa molto filtro e i giocatori in avanti occupalo uno spazio anche senza palla, inoltre i due laterali rientrano e occupano lo spazio favorendo il lavoro dei centrocampisti. Con l'Inter sarà una partita fisica visti i nerazzurri, e il Napoli tenterà di opporre il suo gioco, ma sarà una partita a scacchi», spiega Bianchi a Radio Anch'Io Sport.
Dovesse scegliere oggi un panchina Bianchi sceglierebbe proprio quella del Napoli. «È stata la mia vita professionale e non. Dai napoletani ho appreso grandi lezioni di vita. E in questo momento è la squadra che ti dà meno da lavorare, mentre le altre hanno dei problemi da risolvere, il campionato si vince mattone su mattone». L'ex tecnico ricorda inoltre che «chi vince il campionato non è che l'anno precedente giocava per non retrocedere e il Napoli era lì, nelle posizioni di alta classifica. L'Inter, invece, l'anno scorso non partecipava alla volata finale e la Roma, che è stata l'antagonista della Juve, anche quest'anno ha valori altalenanti e non ha ancora risolto il problema che Sarri sembra aver risolto».
Secondo Bianchi poi rispetto al Napoli di Mazzarri o di Benitez, il salto in avanti è notevole. «In passato è mancata la continuità, questa organizzazione difensiva.
Infine, parlando della sua carriera e del suo futuro, nessun rimpianto per la Nazionale: «Non ero all'altezza, non potevo allenare la nazionale azzurra, avrei diviso l'Italia, non potevo andar bene a tutti e fortunatamente non me l'hanno mai proposta, ma non l'avrei accettata». Poi sulla sua vita da pensionato conclude. «La panchina non mi manca, ho lasciato io volontariamente anche perché ritenevo che questo calcio non era più l'abito adatto per me». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero