Berlusconi: «Tratto con uno stato per il 25% del Milan. Inzaghi esonerato? No ma spesso in disaccordo»

Berlusconi: «Tratto con uno stato per il 25% del Milan. Inzaghi esonerato? No ma spesso in disaccordo»
«Non ho mai esonerato Inzaghi: ho solo detto, rispondendo a una domanda, che sono stato spesso in disaccordo con le sue scelte durante la stagione». Così Silvio Berlusconi è...

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«Non ho mai esonerato Inzaghi: ho solo detto, rispondendo a una domanda, che sono stato spesso in disaccordo con le sue scelte durante la stagione». Così Silvio Berlusconi è tornato a parlare del tecnico del Milan, dopo le parole dei giorni scorsi interpretate come un 'fine corsà. «Lui ha fatto le sue scelte - ha detto Berlusconi, in un'intervista a TelePadova - e come sempre ho fatto ho lasciato libero l'allenatore di scegliere»


«La situazione del calcio è chiara a tutti: con alcuni Stati intervenuti nei capitali, come il Qatar, non è più possibile per una sola famiglia tenere questi livelli»: così Silvio Berlusconi, presidente Milan, è tornato a parlare dei colloqui per la cessione di un pacchetto del club. «Cerchiamo un socio che ci supporti, per tornare protagonisti a livello nazionale e internazionale - ha aggiunto a TelePadova - Abbiamo solo parlato di 50 e 50%, o al massimo di 51 e 49, o in un caso, quello di uno Stato,per cedere il 25». Berlusconi non lo ha esplicitato, ma ha lasciato capire che si tratta della Cina. «Il Milan ha 350 milioni di tifosi nel mondo, 240 in Cina: li è un brand, così come lo sono io. Perchè sono stato leader di una democrazia per 21 anni e presidente per 30, il più vincente della storia del calcio. Con Putin e Obama, rimango il politico più noto». Anche per questo, ha sottolineato Berlusconi, «tutti quelli con i quali ho parlato mi hanno chiesto di restare come presidente. Vogliono il brand Milan e il brand Berlusconi». Se le trattative non andranno in portò, «terrò il 100% e continuerò a provvedere di persona, facendo un Milan tutto italiano, di giovani, quasi una nazionale: e possibilmente con ragazzi dall'aspetto più consono a quello che sono i miei ideali di vecchio di signore che non a quelli dei giovani di oggi...». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero