Tutti sul banco degli imputati. Rafa Benitez ha tenuto a rapporto la squadra dopo la sconfitta di Torino. Il ko non è proprio andato giù al tecnico spagnolo. I limiti sono...
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«Sono stanco di vedere sempre le stesse cose», questo il telegramma inviato dallo spagnolo che non ce l'aveva con l'arbitro Irrati (ma alcune decisioni non sono piaciute) ma con i suoi uomini, incapaci di fare la differenza nonostante il turno di riposo concesso ai big in Europa League. Benitez ha preferito prima parlare ai giocatori anziché sfogarsi davanti ai microfoni e per questo ieri mattina ha convocato tutti al centro tecnico di Castel Volturno. L'analisi è lucida, i toni sono duri e non lasciano spazio ad interpretazioni: prestazioni così non sono gradite. Il Napoli doveva aspettare il Toro in avvio e contenere la sfuriata avversaria, ma senza rintanarsi nella sua metà campo con remissività lasciando tutto solo Higuain. Benitez ha parlato per circa mezz'ora al gruppo alla presenza del suo staff e del direttore sportivo, Riccardo Bigon. L'allenatore - come si legge anche nella nota pubblicata dalla società sul proprio sito internet - ha ricordato che gli obiettivi raggiunti finora sono arrivati proprio per una grande intensità mostrata sin dal primo minuto.
«Non dimentichiamoci la prestazione di Doha», ha ricordato Benitez che ha evitato di forzare troppo la mano (i ritiri anticipati non sono nel suo dna) proprio perché si aspetta una reazione già domani sera contro la Lazio, in Coppa Italia. Benitez dovrà valutare bene le forze dell'organico considerando che domenica al San Paolo arriva l'Inter. Non è da escludere, dunque, un po' di turnover con gli inserimenti di Mesto, forse Henrique, Inler, Jorginho, Mertens ma soprattutto Gabbiadini, il più in forma del Napoli che ha sfiorato due volte il pari contro il Toro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero