È rinviata a domani alle 15, a Fiumicino, la discussione nel consiglio direttivo della Lega Nazionale Dilettanti sul caso del presidente Felice Belloli e le sue presunte frasi...
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IL RETROSCENA
La questione Belloli sulle presunte frasi sessiste si tinge di giallo. «Nelle bozze dei verbali precedenti che avevamo visionato - lo rivela il vice presidente vicario della Lega Nazionale Dilettanti, Antonio Cosentino all'uscita dalla sede della Lega - questa frase non esisteva, è venuta fuori solo nella terza bozza. Nessuno aveva fatto richiesta che questa frase venisse verbalizzata. Ho firmato il verbale? Io ho firmato ma non potevo saperlo. La frase è stata aggiunta ma nessuno ha avuto il coraggio di dire chi ha ritenuto di aggiungerla. Nessuno di noi sapeva che questo verbale portasse questa frase. Lo dico per correttezza: io personalmente non l'ho sentita, altri sì».
Cosentino che è anche responsabile del dipartimento calcio femminile rivela quindi che riferirà tutto quanto alla Procura Figc. «Siamo stati convocati tutti, il 25 maggio». La presunta frase sulle "quattro lesbiche" però ha un peso anche politico. «Ovviamente una frase del genere mette in grossa difficoltà il mondo non solo il calcio - rileva -. È una discriminazione molto grave. In un momento in cui il mondo femminile sta perdendo quota non solo a livello di calcio femminile. Personalmente in una situazione simile per evitare disagi nella propria famiglia, nel mondo dilettantistico io mi dimetterei».
«Aspettiamo le necessarie decisioni, altrimenti saremo costretti ad intervenire attraverso i provvedimenti previsti dalle norme per tutelare la Federcalcio e la stessa Lega Dilettanti». È la posizione espressa dal presidente della Figc, Carlo Tavecchio, dopo lo slittamento della discussione dei Dilettanti sul caso Belloli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero