Belloli punito per la frase sulle lesbiche: 4 mesi di inibizione dalla disciplinare

Belloli punito per la frase sulle lesbiche: 4 mesi di inibizione dalla disciplinare
Quattro mesi di inibizione sono stati inflitti dal Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare a Felice Belloli, all'epoca dei fatti presidente della Lega Nazionale...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quattro mesi di inibizione sono stati inflitti dal Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare a Felice Belloli, all'epoca dei fatti presidente della Lega Nazionale Dilettanti, «per violazione dei doveri di osservanza delle norme e degli atti federali, nonché dei principi di lealtà, correttezza e probità». Belloli nel corso della riunione del Consiglio Direttivo del Dipartimento Calcio Femminile del 5 marzo 2015, poneva fine alla discussione sui finanziamenti da erogare a tale movimento calcistico pronunciando, alla presenza dell'intero Consiglio di Dipartimento e di due persone della Segreteria, la frase «basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche», testualmente riportata nel verbale della ridetta riunione, «così esprimendo pubblicamente giudizi e rilievi lesivi della reputazione dell'intero movimento calcistico femminile -spiega nel comunicato il Tribunale- e ponendo in essere un comportamento discriminatorio in quanto direttamente denigratorio del predetto movimento per motivi di tendenze sessuali».


Considerato, in relazione alle eccezioni formulate dalla difesa del Belloli: «che la frase in contestazione sia stata pronunciata v'è assoluta certezza; i difensori del Belloli hanno basato buona parte delle proprie difese a considerazioni relative al contesto nel quale la frase poteva essere stata resa, ma il capo di incolpazione si limita a contestare il fatto che la frase sia stata pronunciata e su tale fatto storico convergono le testimonianze di diverse persone presenti alla riunione del Consiglio, che non possono essere ovviamente smentite dalla dichiarazioni di altri Consiglieri, i quali si limitano a dire di non aver udito la frase, in tutto o in parte». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero