Belgrado avverte Shaqiri: «La Stella Rossa è simbolo serbo»

Belgrado avverte Shaqiri: «La Stella Rossa è simbolo serbo»
«Credo che Shaqiri sarà sottoposto a una pressione psicologica incredibile, perché sa dove sta andando a giocare, sa che la Stella Rossa è un simbolo...

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«Credo che Shaqiri sarà sottoposto a una pressione psicologica incredibile, perché sa dove sta andando a giocare, sa che la Stella Rossa è un simbolo della Serbia e conosce il Marakana. Non so neanche se giocherà». Da Belgrado suonano minacciose le parole del direttore generale della Stella Rossa Zvezdan Terzi?, riportate dal quotidiano 'Liverpool Echò e dirette al giocatore dei Reds, svizzero di famiglia kosovara, che al Mondiale di giugno dopo aver segnato contro la Serbia fece il gesto dell'aquila albanese per ricordare le proprie origini. Quell'atto non è ancora stato 'digeritò dalle parti di Belgrado, e adesso i sostenitori della Stella Rossa, particolarmente noti per la loro 'turbolenzà, prepararono un'accoglienza poco tranquilla per Shaqiri. Bisogna anche tenere conto che dagli ultrà della Stella Rossa (prossimo avversario del Napoli in Champions league) nacquero le Tigri Serbe paramilitari del Comandante Arkan, ritenute responsabili dell'uccisione, durante la guerra nella ex Jugoslavia, di almeno 400 civili.


Attualmente uno dei suoi capi tifosi è Ivan Bogdanov, detto 'il Terribilè, protagonista assoluto degli incidenti dello stadio Marassi che, nell'ottobre del 2010, costrinsero alla sospensione della partita delle qualificazioni dell'Europeo tra Italia e Serbia. Le telecamere immortalarono 'Ivan il Terribilè con il volto coperto e un teschio sulla maglia nera. «Non riesco a immaginare che un albanese possa giocare con la Stella Rossa - dice ancora Terzic -. La Stella Rossa è sempre stato un club serbo, non come il Partizan che era jugoslavo. Come club calcistico, noi trattiamo gli avversari tutti quanti alla stessa maniera, non dobbiamo affrontare nè il passato di ognuno nè la storia in generale. La Stella Rossa deve fare tutto ciò che è in suo potere per far sentire a Shaqiri che è venuto qui soltanto a giocare a calcio. E deve fare in modo di proteggerlo da situazioni sgradevoli». A meno che Klopp, in occasione della trasferta di Belgrado del 6 novembre, non decida di lasciare a casa il giocatore, che attualmente nel Liverpool non è neppure titolare.
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Il Messaggero