Bebe Vio e le minacce su Facebook: «Spero che la mia denuncia sia d'esempio»

«Sono parte delle Fiamme Oro del gruppo sportivo della Polizia e sia loro che il presidente del Cip Luca Pancalli mi hanno aiutato da subito, mi hanno detto dove andare....

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«Sono parte delle Fiamme Oro del gruppo sportivo della Polizia e sia loro che il presidente del Cip Luca Pancalli mi hanno aiutato da subito, mi hanno detto dove andare. Sono andata alla Polizia postale ed ho fatto denuncia. Ho denunciato perché voglio sapere chi è questa persona, ma soprattutto perché può essere un esempio per le altre persone». Sono le parole della campionessa paralimpica Bebe Vio ai microfoni di Sky Tg 24 dopo essere stata recentemente oggetto di minacce su una pagina Facebook.


«Quello che è successo a me - ha proseguito la campionessa paralimpica - è veramente poco rispetto a quello che succede nel mondo dei social, a tante altre persone succede però non dicono nulla. Il mio messaggio è dire a tutti quanti: quando succede qualcosa ditelo, difendetevi, far finta di nulla è come accettarlo». Rivolgendosi ai ragazzi che fanno un uso sbagliato ed eccessivo dei social network Bebe Vio aggiunge: «Voglio dire che i social servono per veicolare messaggi importanti, come la beneficenza, però dietro ai computer è pieno di imbecilli, bisogna stare attenti a cosa si vuole far passare».

«Sta a te non dire dove abiti, cosa stai facendo. Bisogna stare veramente attenti, tu non sai chi guarda quella cosa lì. Adesso magari nessuno la guarda, ma tutto viene salvato, magari quando sarai grande l'unica cosa che ricorderanno le persone sarà la cavolata che hai fatto quando avevi 17 anni, bisogna guardare al futuro», prosegue Bebe Vio.
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Il Messaggero