Il Bayern asfalta il Porto per 6-1 Tutto semplice per i tedeschi

Il Bayern asfalta il Porto per 6-1 Tutto semplice per i tedeschi
Storico e meraviglioso il capolavoro del Bayern Monaco. Segnando sei gol, d’altronde, ha letteralmente sfarinato il Porto (6-1), ha ribaltato l’esito della sfida di andata dei...

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Storico e meraviglioso il capolavoro del Bayern Monaco. Segnando sei gol, d’altronde, ha letteralmente sfarinato il Porto (6-1), ha ribaltato l’esito della sfida di andata dei quarti (1-3) ed è planato sereno così nelle semifinali della Champions League. I meriti li ha legittimati tutti Pep Guardiola, il responsabile tecnico dei bavaresi, quindi il primo artefice dell’indimenticabile «remuntada». A decidere la partita dell’Allianz Arena hanno badato Thiago Alcantara, Boateng, Müller, Xabi Alonso e Lewandowski, autore di una doppietta. Cinque reti in appena 40 minuti, la sesta piovuta in extremis; corredate da azioni mirabili e da trame fluide; condite da una classe smisurata. È stato un trionfo, davvero. Un trionfo.


Da fuoriclasse della panchina qual è, Pep ha saputo preparare una partita perfetta oltre ogni dire: perché la squadra si è mostrata robusta in difesa, compatta nei reparti, assai pungente in avanti. Insomma, a stringere, la qualificazione dei tedeschi appare sacrosanta, se non altro per la supremazia mentale che hanno squadernato davanti al viso degli avversari, e per l’incomparabilità dei valori assoluti: troppo più forti i ragazzi vestiti di rosso e blu. E pensare che Pep non poteva disporre di Ribery, Robben, Benatia, Alaba, Schweinsteiger e Javi Martinez. Bravo comunque, va detto, anche il Porto guidato da Julen Lopetegui, amico ed ex compagno di Guardiola nel Barcellona. Nel finale, peraltro, espulsi Marcano e lo stesso Lopetegui.

Dal fondo della gara di stasera è affiorata netta anche l’impressione di un Bayern abile a indovinare la via di una rimonta tanto ripida, e dunque molto cresciuto sul piano psicologico. Una volta di più, Guardiola si è dimostrato un fuoriclasse della panchina, fedele a un dettato indubitabilmente geniale sotto il profilo tattico. Ora il sogno può continuare. Bellissimo sarà il suo volare.

LA CRONACA

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Il Messaggero