Batistuta: «La Roma? Imprevedibile. Volevo essere il Totti dei viola»

Batistuta: «La Roma? Imprevedibile. Volevo essere il Totti dei viola»
il Re Leone fa festa. Firenze festeggerà uno dei suoi campioni...

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il Re Leone fa festa. Firenze festeggerà uno dei suoi campioni più amati, Gabriel Omar Batistuta, che il primo febbraio 2019 compirà 50 anni. Lo farà, come ha annunciato il sindaco Dario Nardella stamani in occasione della presentazione del docufilm 'El numero nuevè che vede protagonista proprio l'ex centravanti argentino, con una grande festa che si svolgerà nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio il prossimo 9 febbraio. Nardella aveva al suo fianco proprio Batistuta, in questi giorni a Firenze per girare il film. Ecco le sue parole. «Anche oggi il calcio mi provoca emozioni, soprattutto le finali. Fiorentina e Roma sono state nel mio destino. La prima volta che venni in Italia a giocare l’avversario era la Roma al Torneo di Viareggio. Pochi anni dopo sono arrivato alla Fiorentina e poi sono andato alla Roma. Mi fa piacere che vinca la Fiorentina, ma anche la Roma. Sono tifoso della Fiorentina, ma non per questo voglio il male della Roma. Sono stato bene in giallorosso, ho passato due anni belli a Roma, i romani sanno che mi sento a casa a Firenze. Sono in armonia con entrambe le squadre. Dzeko-Simeone? Giovanni deve fare carriera ancora, ci sta mettendo impegno per lanciarsi, Dzeko è più affermato e maturo. Sabato sarai allo stadio per Fiorentina-Roma? Il regista vorrebbe che andassi. Anche io vorrei vedere la partita dal vivo. La Roma? Può uscire dalla Champions così come vincerla. E’ una grande squadra, ma non ha avuto continuità finora. Se passa il girone può dare fastidio a qualsiasi squadra». «Se mi sarebbe piaciuto ricoprire nella Fiorentina lo stesso ruolo che ha oggi Totti nella Roma? Sì ma ormai è tardi. Un tempo lo vedevo possibile ma ora ho la mia vita a Reconquista, siamo lontani e mi sono messo l'animo in pace». «Non ho nulla contro chi adesso dirige la Fiorentina, è stato un mio desiderio - ha precisato l'ex idolo del popolo viola -. Hanno le loro idee, i loro interessi, vanno rispettati. Potevo stare dentro o fuori dai loro piani purtroppo sono fuori ma questo non vuol dire che loro sono cattivi».
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Il Messaggero