Nessun europeo aveva mai guidato una squadra Nba come capoallenatore. Mike D'Antoni l'ha fatto per 12 stagioni, però è solo naturalizzato italiano. Il primato è di...
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COACH DA UNA VITA
Messina allena da quando aveva 16 anni e adesso ne ha 55, facile capire quale sia stato il suo percorso. Prima del debutto, spiegava: «Non è bello sostituire Popovich per un problema di salute, per fortuna non particolarmente grave. Sarò me stesso, con tutti i miei limiti, non una cattiva imitazione del coach. Io nella storia? Ci penserò fra parecchi anni, ora devo solo ricordarmi di non chiamare tutti i giochi per Ginobili». Proprio Manu, a 37 anni, mette a segno 28 punti, lui che era stato il principale artefice dell'unica Eurolega italiana del millennio, vinta nel 2001 da Bologna, che con Messina in panca centrò lo slam, aggiungendo anche scudetto e coppa Italia. Messina è il tecnico che fece esordire in serie A Marco Belinelli, quando a 16 anni giocava con la Virtus. I tifosi degli Spurs, però, conoscono poco Messina, al punto da essere sorpresi quando lo speaker dell'At&t Center ha pronunciato il suo nome.
LA PRIMA DONNA
Ettore lavora con tre assistenti (un altro è in tribuna) e così in panchina è comparsa anche Rebecca Lynn Hammon, prima donna nella storia dell'Nba a raggiungerla, per una favola nella favola. “Becky”, com'è amorevolmente chiamata, nel 2001-02 venne a giocare a Rovereto, nell'unica stagione in A1 delle trentine. Aveva 24 anni e subito dopo divenne primattrice della Wnba. Ieri, ha ostentato con orgoglio femminile un tacco alto, invece delle scarpe ginniche. «Abbiamo sbagliato partenza», ha confessato dopo il successo, Messina, godendosi comunque il momento magico. Che il coach ha voluto dedicare a Ginobili. A un minuto e 50” dalla fine, Messina ha infatti preso Manu da parte e gli ha sussurrato: «Questa è un'altra vittoria della mia carriera che ti devo». A Messina sono arrivate le congratulazioni del presidente federale Petrucci («È una gioia per la pallacanestro italiana. Ad Maiora») e della Virtus Bologna: «Ha scritto una pagina d'oro nel libro della storia del basket». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero