Italia, Sacchetti: «Voglio giocatori emozionati a vestire la maglia azzurra»

Italia, Sacchetti: «Voglio giocatori emozionati a vestire la maglia azzurra»
 "Si resetta e si riparte da zero. Voglio una squadra che sia emozionata a vestire la maglia azzurra e che in campo sappia dare tutto. E' lo spirito che ho notato in...

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 "Si resetta e si riparte da zero. Voglio una squadra che sia emozionata a vestire la maglia azzurra e che in campo sappia dare tutto. E' lo spirito che ho notato in questi ultimi giorni, è così che dobbiamo scendere in campo". E' il Sacchetti pensiero alla viglia dell'esordio della Nazionale azzurra ai mondiali domani contro le Filippine. Il clima a Foshan è finalmente disteso dopo giorni non facili, tra sconfitte e una forma fisica che ha tardato ad arrivare. Fuori dall'Hotel Hilton, quartier generale del gruppo azzurro, il caldo è asfissiante e il traffico sembra tre volte tanto quello romano negli orari di punta. Dentro la saletta, messa a disposizione dalla Federazione per i giornalisti italiani, si respira un clima di fiducia e di ritrovato entusiasmo. Non solo a parole. "Abbiamo avuto tante difficoltà e non siamo contenti di aver giocato certe partite nel pre mondiale, abbiamo visto anche qualcosa di buono, ma è inutile nascondersi che volevamo qualcosa di diverso - aggiunge coach Sacchetti tra una battuta e l'altra con il presidente federale Petrucci -. Questo qualcosa l'ho visto negli ultimi giorni di preparazione. I giocatori che si parlano l'uno con l'altro, si spiegano, si rimproverano anche e si danno consigli. E' lo spirito giusto per l'esordio di domani sera".


Le Filippine sono squadra squadra con "piccoli molto piccoli, attaccheranno il canestro specialmente in transizione, hanno un giocatore di scuola americana che ha tecnica ed è pericoloso", spiega l'allenatore italiano. Però, come si dice sempre in questi casi, l’Italia ha rispetto di tutti, ma tutti devono rispettare l'Italia perchè "nessuno deve pensare che giocare contro di noi sia una passeggiata", fa eco Gianni Petrucci, presidente di una federazione che nel 2020 compirà 100 anni e vuole ben figurare in campo e fuori. "Mi dicono che sono presuontuoso perchè voglio vincere sempre e se questo vuol dire essere presuntuosi, me lo prendo e me lo difendo - scherza Petrucci -. Siamo tornati ai mondiali dopo tredici anni di assenza. Alcune federazioni in passato hanno pagato per andarci, noi ci siamo qualificati sul campo. Il girone non è facile, come tutti i gironi, forse altri ancora più difficili del nostro. L’esordio è la partita più difficile, non dobbiamo pensare al pre olimpico, ma giocarci il mondiale partita dopo partita. E sarà bello farlo già contro le Filippine che saranno seguite da tantissimi tifosi e dal loro presidente della Repubblica". 


La conferenza stampa di presentazione racconta tante cose: la squadra ha resettato un pre mondiale non facile, c'è voglia di fare bene, i giocatori stanno anche meglio fisicamente. Gigi Datome, capitano di tante battaglie, pur con alcuni problemi e non al 100 per cento è qui per confermarlo. "Sono il capitano e sono integro quel tanto che basta per dare una mano alla squadra. Non nascondiamoci dietro a questo o quell'infortunio, voglio dare segnali positivi e essere uno dei punti di riferimento per tutti", dice il capitano azzurro. Che si lascia andare anche ad una confidenza: "Ho finito di leggere Appunti di vita di Cristian Nuti, un bel libro che consiglio a tutti di leggere. E vi dico anche un'altra cosa: come me, anche gli altri giocatori hanno libri tra i loro effetti personali. Quindi, possiamo dire che i giocatori di basket sanno leggere". Sorrisi e buon umore, lo spirito giusto, anche per noi inviati, per affrontare il Mondiale. Domani alle 13.30, ora italiana, la palla a due. Siamo tutti pronti.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero