Milano, Datome: «Il bello deve ancora venire»

Milano, Datome: «Il bello deve ancora venire»
Felicità è la parola d’ordine in casa Olimpia Milano all’indomani della vittoria, con brividi finali, contro il Bayern Monaco e la conquista della Final...

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Felicità è la parola d’ordine in casa Olimpia Milano all’indomani della vittoria, con brividi finali, contro il Bayern Monaco e la conquista della Final Four di Eurolega, che mancava da 29 anni in casa meneghina. Gigi Datome, uomo chiave della Ax e capitano della nazionale, non nasconde la sua soddisfazione: «È un grande risultato per il club e di chi ne fa parte, averlo raggiunto è un momento di grande felicità per tutti, ora ce lo godiamo, domani siamo già pronti a tornare in palestra e pensare al finale di stagione». Una serie sofferta e un ultimo minuto da batticuore. Cosa è successo nel finale? «È successo tutto quello che non avremmo dovuto fare dopo 39 minuti giocati molto bene – aggiunge -. Però le due rimesse sbagliate e qualche errore sono cose che si sistemano e che avremo modo di migliorare. La cosa importante è che la partita l’abbiamo condotta sempre noi e abbiamo meritato di vincere all’interno di una serie molto combattuta contro un ottimo avversario». Contro il Barcellona in semifinale può davvero accadere di tutto. «In stagione regolare loro sono hanno vinto entrambe le partite, ma a Barcellona abbiamo giocato un’ottima partita – dice ancora Datome -. Abbiamo giocato con personalità contro di loro, a Colonia cercheremo di farlo ancora di più. Sono due partite secche, tutto può davvero accadere».


SOGNO
Si gioca il 28 maggio, il campionato italiano dovrà fermarsi, ma lo farà con rispetto e ammirazione per una squadra che ha già vinto Supercoppa italiana e Coppa Italia e proverà a riportare l’Eurolega che manca nel nostro paese dal 2001, ultima vittoria della Virtus Bologna allenata, guarda caso, da Ettore Messina. Sul campionato italiano Datome è molto chiaro: «Il Covid ha colpito tutti, è stata una stagione molto strana, anche senza pubblico e alcune squadre hanno sofferto molto per mancanza di botteghino. Però, società e giocatori, insieme a Lega e Federazione, siamo stati decisi a voler portare a compimento la stagione. Un altro annullamento come lo scorso anno sarebbe stato drammatico per tutto il movimento».
UNDICESIMA FINALE
Ettore Messina è alla sua undicesima finale a quattro raggiunta nella sua lucente carriera e ringrazia tutti a fine partita, avversari compresi. E poi una dedica per tutto il mondo Olimpia, «un gruppo che crede nei valori, nel talento e nel rispetto, dall’ufficio al campo». In conferenza stampa si porta Mario Fioretti, bergamasco doc e da 18 anni tra gli allenatori dell’Olimpia. Da nord a sud, un plauso a Marco Esposito, nato a Brindisi, ma assistente a Milano dal 2008 (tranne una parentesi alla New Basket Brindisi), mago dei video e prezioso collaboratore di Messina anche in nazionale nel 2017. Poche, ma significative le sue parole raccolte nella notte magica milanese: «una gioia immensa». Un premio ad un ragazzo mai sopra le righe, sempre prezioso e attento a mille esigenze, tecniche e non.
SUPER HINES

E la felicità è anche il volto di Kyle Hines, “pivot bonsai” di appena 198 centimetri. Sue le giocate difensive nel momento chiave di gara 5, quando il Bayern stava rientrando e nel finale ha avuto anche la palla del pareggio. È la nona Final Four consecutiva per il giocatore che nel 2009 ha cominciato la sua carriera da Veroli, A2 italiana. Milano ora pensa solo al presente: la felicità potrebbe diventare leggenda. 

 

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Il Messaggero