«La Serbia è senz'altro la squadra più forte che ci è capitato di affrontare in questo Europeo. Siamo fiduciosi, ma non dobbiamo commettere...
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«Messina è un grande, non è che lo scopro io, ha vinto dove è andato, ha allenato in piazze dove non si vinceva. C'è tanto di lui, tanto dei suoi collaboratori, e soprattutto del grande impegno di questa nazionale». Gianni Petrucci, presidente della Federazione basket, così è intervenuto su Radio 24, alla vigilia della partita contro la Serbia che potrebbe aprire agli azzurri le porte della semifinale dell'Europeo. Una nazionale che «tanti chiamano operaia, io non la definisco - ha aggiunto Petrucci - La realtà è che alla partenza nessuno ci attribuiva di arrivare dove siamo arrivati. È chiaro che non ci dobbiamo accontentare. Ci sono cinque esordienti, ci sono giocatori che alcuni conoscevano tanti no e allora è chiaro che, come si dice, c'è il 'manicò di un grande allenatore, di un grande psicologo, il grande carisma. Io sono innamorato di Messina. L'allenatore non deve essere soltanto bravo in campo, deve avere carisma e personalità, Messina ce l'ha». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero