Europei femminili basket, due giorni al via: azzurre in volo verso Israele

Alla scoperta di Tel Aviv, città che ospita il girone dell'Italia

Europei femminili basket, due giorni al via: azzurre in volo verso Israele
TEL AVIV -  I dettagli fanno la differenza. E a Tel Aviv ogni dettaglio è da vivere nel suo splendore in una città che sembra non voler dormire mai. Israele ci...

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TEL AVIV -  I dettagli fanno la differenza. E a Tel Aviv ogni dettaglio è da vivere nel suo splendore in una città che sembra non voler dormire mai. Israele ci accoglie in una fresca serata di metà giugno, quando gli Europei femminili di pallacanestro sono alle porte e già si respira aria di competizione. La passeggiata mattutina a Jaffa, la città vecchia che è una mescolanza di religioni e culture, ma anche di profumi e cucine tipiche di varie nazionalità, ci fa avvicinare ancora di più alla prima palla a due. Su qualche autobus c’è la pubblicità delle partite, Le padrone di casa scalpitano, sono inserite nel girone delle azzurre e hanno tutto per fare bene. Le nostre ragazze arriveranno in serata, dopo un viaggio a dir poco avventuroso. La chiusura dell’aeroporto di Fiumicino per il forte maltempo ha fatto dirottare il loro volo a Pescara, poi di corsa verso la capitale e aereo per Tel Aviv preso all’ultimo minuto. Domani primo allenamento alla Shlomo Arena, poi la conferenza stampa di coach Lardo. Prevista la presenza del presidente federale Gianni Petrucci, almeno per le prime due partite. 

Sono rimaste in 12 perchè l'allenatore azzurro ha fatto le sue scelte: Ilaria Panzera, Silvia Pastrello e Nicole Romeo restano a casa. A guidare il gruppo Cecilia Zandalasini al suo quarto europeo in maglia azzurra, mentre per per Matilde Villa, Costanza Verona, Valeria Trucco, Martina Fassina, Mariella Santucci e Laura Spreafico si tratterà della prima esperienza continentale. Domani primo allenamento alla Shlomo Arena, poi la conferenza stampa di Lardo e della capitana Bestagno, giovedì esordio contro la Repubblica Ceca, alle 14 ora italiana, le 15 ora locale. 

Da queste parti con il basket non si scherza. Stasera è in programma gara tre dello scudetto israeliano. Maccabi e Hapoel sono sull’uno a uno, chi vince è campione d’Israele. Già, perchè qui si fa presto, vince chi fa due su tre. E lo scudetto è tutta una questione di questa città, anche dal punto di vista della rivalità e del tifo. In gara due, in casa dell’Hapoel, la partita è cominciata con 45 minuti di ritardo perché i tifosi hanno lanciato fumogeni e bengala all’interno del palasport. Come detto, qui con il basket non si scherza. E nemmeno con la tecnologia Qui tutto è tech, già appena si arriva all’aeroporto Ben Gurion, uno smisurata distesa di piste e gate che ora ha tecnologizzato e velocizzato all’estremo i controlli di sicurezza in entrata, prima affidati all’occhio umano ora agli scanner dove appoggiare il passaporto appena atterrati. Le carte di identità digitali sono una cosa comune e il wi-fi è in ogni angolo, sempre gratuito e senza registrazione. 

ISRAELE, UN PAESE ALTAMENTE TECNOLOGIZZATO - Del resto, siamo nella “Start up Nation”: Oltre 7000 startup, circa 430 fondi di Venture Capital che operano nell’ecosistema dell’innovazione, 100 acceleratori e 37 incubatori attivi, di cui 11 definiti “unicorni cyber”, ovvero startup che hanno raggiunto e superato la valutazione di un miliardo di dollari. Nel 2021 il numero di lavoratori nel settore high tech è cresciuto dell’8 per cento rispetto all’anno precedente e il capitale confluito nel settore supera i 27 miliardi dollari, più che raddoppiato rispetto al 2020. Ed è previsto che il 2022 si chiuda a 20 miliardi di dollari.

L’Italia, da questo punto di vista, è in prima linea con Israele. Leonardo è l’ultima in ordine di tempo ad aver firmato due accordi, sostenuti e coordinati dall’ambasciata d‘Italia in Israele e la Missione economica di Israele a Milano. A 100 chilometri da Tel Aviv, c’è Ber’Sheeva, auto proclamatasi la “capitale delle start up”, città nella quale le autorità israeliane stanno investendo molti capitali di stato per centri di innovazione e cercando di favorire l’arrivo di molte multinazionali internazionali. E chi si ricorda della umiliazione subita dall’Inter in Europa League proprio sul piccolo campo della squadra israeliana, 3-2 e eliminazione dalla competizione europea, ora avrà un motivo in più per appuntarsi il nome di questa cittadina. Tel Aviv, e Israele, a tutta tecnologia. Con il basket da sottofondo, Meno due all'inizio degli Europei, non si scherza più. 

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Il Messaggero