Barbara Berlusconi: «Mio padre ha tutelato il Milan e vuole farlo tornare in alto»

Barbara Berlusconi: «Mio padre ha tutelato il Milan e vuole farlo tornare in alto»
«Mio padre si è espresso chiaramente. Appena è sfumata l'occasione, o meglio ha deciso di non cogliere quell'opportunità, si vede che gli è tornato l'entusiasmo...

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«Mio padre si è espresso chiaramente. Appena è sfumata l'occasione, o meglio ha deciso di non cogliere quell'opportunità, si vede che gli è tornato l'entusiasmo - ha raccontato Barbara Berlusconi in occasione dell'inaugurazione di Casa Milan Gallery - parla di continuo di Milan, si è espresso chiaramente e questo ha dato un grande impulso a tutti noi che lavoriamo per il bene del club». Il Milan è una realtà sociale e non solo sportiva. «Quando si prendono certe scelte bisogna sapere cosa comportano. Evidentemente mio padre non si è sentito così sicuro e ha preso una decisione non semplice ma di grande tutela verso il Milan».


«Dalle ultime dichiarazioni di mio padre si vede il suo desiderio di trovare la strada per far tornare il Milan in alto». È una delle considerazioni fatte dall'ad rossonero Barbara Berlusconi a margine dell'inaugurazione di Casa Milan Gallery, uno spazio espositivo all'interno della sede del club. «Per lo stadio abbiamo fatto tutto quello che potevamo, è un progetto eccezionale, non si tratta solo di uno stadio di calcio, ma di una nuova idea di intrattenimento in città»: così Barbara Berlusconi sul progetto per la costruzione di un impianto di proprietà del Milan, uno dei piani che partecipano al bando della Fondazione Fiera Milano per la riqualificazione della zona del Portello. In attesa della decisione, prevista «fra la prima e la seconda settimana di giugno», l'ad e vicepresidente rossonera non si è sbilanciata sui tempi per l'eventuale realizzazione dello stadio a due passi dalla sede, «perchè sono dinamiche non legate solo a chi sviluppa e realizza il progetto, ma anche alla concessione di permessi». Nè ha parlato di soluzioni alternative: «Ora non è il caso di pensarci». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero