Balzaretti: « Cambierei la mentalità del calcio è tutto troppo legato alla vittoria o alla sconfitta»

Balzaretti: « Cambierei la mentalità del calcio è tutto troppo legato alla vittoria o alla sconfitta»
«La Roma come società non sta lavorando bene, ma strabene. Se ieri si è pareggiato all'ultimo secondo è importante, ma non la cosa più importante. Bisogna spiegare al...

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«La Roma come società non sta lavorando bene, ma strabene. Se ieri si è pareggiato all'ultimo secondo è importante, ma non la cosa più importante. Bisogna spiegare al tifoso il perché non si investe tutto sul mercato. Bisogna spiegare l'obiettivo di una società di calcio. Spendere tutti i soldi per un grande giocatore ha portato all'impoverimento del calcio italiano negli ultimo 10 anni. Investire sui giovani ci potrebbe riportare a essere tra i primi in Europa». Sono le parole del difensore della Roma, Federico Balzaretti, ospite della trasmissione «Super Max» su Radio Rai. Il giocatore, fermo da diversi mesi.




«Cosa cambierei nel calcio? Modificherei il progetto giovani, portando i ragazzi professionisti nelle scuole come negli Stati Uniti per seguirli e fare un percorso scolastico con i bambini -ha spiegato Balzaretti-. Poi cambierei la mentalità del calcio moderno, in cui è legato tutto alla vittoria o alla sconfitta. La vittoria deve arrivare dopo un processo di crescita, non si deve vincere a tutti i costi».



Sull'avversario più forte mai affrontato, il difensore ha aggiunto: «Non lo so, ormai ce ne sono tanti. L'avversario che mi ha fatto soffrire di più? Lichtsteiner. Il più spiritoso forse è Pazzini, la

battuta qualche volta scappa. La cosa più bella che mi ha dato il calcio è difficile da dire, perché mi ha dato tanto anche nella vita privata. Chi porterei a vedere un balletto? De Sanctis, è già talmente pronto...». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero