Dal triplete alla "solitudine". Solitudine calcistica. Passano gli anni, Balotelli cresce e ieri ha compiuto 25 anni. Per la prima volta, non è sulla bocca di tutti. Il suo nome...
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Agli Europei 2012 toccava l'apice sportivo: Mario trascina l'Italia in finale (poi persa) contro la Spagna. Il culmine ma anche l'inizio della discesa. Brusca, repentina, inarrestabile. Da allora Balotelli ha disputato tre campionati incolore, con la maglia del Milan prima, del Liverpool l'anno scorso. Nel 2015 ha disputato la miseria di quattro partite, da aprile non vede il campo. Una lenta inesorabile regressione tecnico-tattica. Ad Anfield Mario è ora un ospite indesiderato, costretto ad allenarsi da solo, in orari diversi dalla prima squadra. A luglio Brendan Rodgers pareva disposto a dargli un'altra possibilità.
Dopo essersi presentato in ritiro sovrappeso, è scattato l'esclusione dal tour in Australia. La fatidica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Alla chiusura del mercato mancano due settimane, a 25 anni Balotelli deve infine decidere cosa vuole fare da grande. Intanto grande lo sta diventando. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero