Azzurri, Politano: «La Roma pentita di avermi mandato via»

Politano
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dal nostro inviato
FIRENZE «Mi è proprio dispiaciuto quando la Roma mi ha ceduto a titolo definitivo. E oggi non posso certo sapere se un giorno tornerò in giallorosso». Politano, 23 anni, sembra mettere una pietra sopra al suo passato. A Trigoria, il 20 maggio scorso, hanno deciso di lasciarlo al Sassuolo che, in caso di nuovo trasferimento, verserà il 20 per cento nel forziere di Trigoria. Adesso ha la maglia azzurra e presto lo seguiranno altri. «Pellegrini, Mazzitelli e Ricci. Spesso, parlando tra noi, ci diciamo sarebbe stato bello vedere la Roma con tutti noi cresciuti nel vivaio giallorosso. Quando sento, invece, altri miei coetanei che giocano in A e in B, ci ricordiamo che solo Florenzi, del nostro gruppo, è rimasto a Trigoria». Il primo gol in A, il 20 settembre 2015, proprio all'Olimpico contro la Roma: «Sono partito dalla capitale con l'intenzione di dimostrargli che si erano sbagliati. E credo che si siano pentiti vedendomi far bene nel Sassuolo. Che è perfetto per me: mi garantisce continuità e spazio».


CATALDI SORPRESO
Cataldi, invece, è sorpreso: «Sono qui proprio ora che sto giocando meno. Purtroppo... Dovrei farlo con continuità». L'Italia, contro le piccole, segna la metà dei gol che di media fa la Spagna, prima rivale degli azzurri nel gruppo G. «Non è che le snobbiamo: sono loro che si chiudono» chiarisce Pavoletti. Zappacosta dalle esercitazioni di giornata, capisce di essere davanti al compagno per il ruolo di terzino destro. Sabato, a Vaduz contro il Lichtenstein, può debuttare: Io sono più offensivo di Darmian, avendo iniziato la carriera da attaccante. Devo, quindi, migliorare la fase difensiva». «Mi trovo bene con questo modulo: è lo stesso del Villarreal» rivela Sansone. Lapadula spiega la sua scelta azzurra: «Il Perù mi ha fatto sentire importante, cercandomi a lungo. Ma io lì non sono mai stato e mi sento italiano». Ancora a riposo Izzo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero