Audace, da una capolista all’altra Nasti: «Colleferro? Possiamo farcela»

Audace, da una capolista all’altra Nasti: «Colleferro? Possiamo farcela»
Da una capolista all’altra con l’intermezzo (infelice) dell’andata del primo turno di Coppa. L’Audace è in un momento molto intenso della sua...

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Da una capolista all’altra con l’intermezzo (infelice) dell’andata del primo turno di Coppa. L’Audace è in un momento molto intenso della sua stagione anche se le prime due partite di questo trittico non sono state molto fortunate: prima il 2-4 interno subito in campionato dalla capoclasse Vis Artena, poi lo 0-3 casalingo subito in maniera sorprendente dal San Cesareo in Coppa. E all’orizzonte c’è la temibile trasferta sul campo dell’altra battistrada del girone B di Eccellenza, vale a dire il Colleferro.

 
«Le ultime due sconfitte sono state immeritate, soprattutto nelle dimensioni – dice il portiere classe 1993 Federico Nasti che mercoledì ha lasciato il posto di titolare al suo secondo Antonio Ciccarelli – Ma la squadra non ha giocato male: forse a livello difensivo ultimamente stiamo pagando un pochino di inesperienza data la giovane età di diversi elementi, ma noi come mentalità non speculiamo mai sul risultato». E secondo l’ex numero uno del Flaminia sarà così anche a Colleferro. «Andiamo per giocarcela e vincere, senza paura dei rossoneri. Non conosco nessuno di loro anche se mi hanno detto che è una bellissima squadra. L’Audace, però, se gioca al massimo delle sue potenzialità può dare filo da torcere a tutti, tra l’altro in trasferta finora abbiamo vinto tre volte su tre e cerchiamo il poker…».
 
L’estremo difensore è molto contento della scelta fatta in estate di scendere di categoria e accasarsi all’Audace. «Avevo altre offerte di serie D, ma quando mi ha chiamato il direttore generale Marco Guidi e mi ha fatto conoscere questo ambiente, ne sono stato conquistato e ho subito preso la mia decisione. Speriamo di continuare ad esprimere il bel calcio visto nella prima fase di stagione e toglierci tante soddisfazioni con la maglia dell’Audace». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero