Lazio, Pioli va oltre l'emergenza: contro il Chievo, squadra con l'offensivo 4-2-3-1

Lazio, Pioli va oltre l'emergenza: contro il Chievo, squadra con l'offensivo 4-2-3-1
Pioli vira decisamente sul 4-2-3-1. Le assenze di de Vrij, Biglia, Parolo e Cataldi sono troppo pesanti e, al momento, l'unica certezza porta all'assetto tattico e alla...

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Pioli vira decisamente sul 4-2-3-1. Le assenze di de Vrij, Biglia, Parolo e Cataldi sono troppo pesanti e, al momento, l'unica certezza porta all'assetto tattico e alla possibilità di poter schierare di nuovo i quattro “Artisti” della Lazio. I tre fantasisti Mauri, Candreva e Felipe Anderson più il bomber Miro Klose. Loro si che rappresentano una delle poche garanzie di successo per i biancocelesti. I quattro insieme hanno saputo interpretare al meglio questo modo di giocare, attaccando e difendendo tutti insieme. Una specie di calcio totale vero e proprio, ispirandosi alle regole olandesi anni settanta. Basti pensare che i biancocelesti quando hanno giocato con questo schieramento non hanno mai perso: quattro vittorie con Fiorentina, Verona, Cagliari ed Empoli, mettendo a segno 13 reti e subendone una sola, più l'unico pareggio nel derby con la Roma.


IL FINALIZZATORE
La Lazio in questo modo convince, diverte e segna. Ed è per questo che il tecnico, nonostante qualche dubbio in difesa, appare deciso più che mai a puntare verso tale direzione. A trarne beneficio e a sentirsi completamente a suo agio è il bomber tedesco che col 4-2-3-1, in tutte e cinque le partite disputate con quest'assetto, ha segnato 4 reti. A lui l'allenatore chiede il massimo e ultimo sforzo per lo sprint finale. Miro ha carisma ed esperienza, ha doti da leader e la squadra è pronta a seguirlo.

IL SEGRETO
Il tedesco ci scherza sopra e ieri mattina, durante la visita alla scuola Virgilio, ha dato alcuni utili consigli ai bimbi, ma indirettamente pure ai suoi compagni. C'era Cataldi, infatti, che seguiva attentamente ogni sua parola. «E' un bel momento, ma possiamo farlo diventare splendido. Come fare? Facendo una vita regolare, andando a dormire presto. E se qualcuno vuole giocare a lungo è così che si deve fare, soprattutto se vuoi andare fino in Champions League», il suggerimento dell'attaccante. Per l'ex bomber della Germania l'Europa che conta è un'ossessione ed è convinto di poterla giocare di nuovo con la maglia biancoceleste. Miro ha già deciso, ha confermato la casa e la scuola dei suoi figli. Ora non resta che tagliare il traguardo e centrare quello più importante, il secondo posto, la Champions diretta.

DOMINO DI DATE

L'altro appuntamento tanto atteso in casa Lazio è la finale di coppa Italia con la Juventus per il 7 giugno. Ieri le due società, dopo l'input dei bianconeri una volta conquistata la semifinale di Champions, hanno ricevuto una comunicazione ufficiosa da parte della Lega: si anticipa la finale di coppa Italia al 20 maggio solo nel caso in cui la Juve dovesse arrivare alla partite del 6 giugno a Berlino. Se poi dovessero vincerla salterebbe anche la Supercoppa italiana in programma a Shanghai. Si giocherebbe in Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero